Dragon Ball di Akira Toriyama è uno dei manga più venduti e più influenti del mondo, pietra di paragone e fonte di ispirazione per molti autori. Pubblicato sulla rivista Weekly Shonen Jump dal 1984 al 1995, racconta le avventure del piccolo Son Goku, giovane artista marziale alla ricerca delle fantomatiche “7 sfere del drago”, in grado di esaudire qualunque desiderio. La storia racconta degli amici e degli avversari che incontra durante il suo viaggio.

Nato come parodia del celebre romanzo cinese “Viaggio in Occidente”, che ha come protagonista l’omonimo scimmiotto di pietra Son Goku, ben presto Dragon Ball si trasformerà in un fumetto di azione fantascientifico che mescola arti marziali a fantastici viaggi spaziali. I suoi sequel animati sono ancora prodotti a tutt’oggi.

 

LA RICERCA DELLE SFERE DEL DRAGO

Quando venne pubblicato per la prima volta in Giappone nel 1984, Dragon Ball era un manga ben diverso da come lo conosciamo oggi. Come detto, Toriyama lo ideò pensando a una versione comica del Son Goku “mitologico” della letteratura cinese.
Son Goku è un bambino dall’enorme forza e con una strana coda da scimmia, cresciuto da un maestro di arti marziali che lo ha trovato in fasce e lo ha allevato come suo nipote. Viene avvicinato da Bulma, una giovane ragazza dal grande Q.I. affinchè lo accompagni alla ricerca delle misteriose sfere del drago, misteriosi manufatti magici in grado, se raccolte tutte e 7, di evocare il drago Shenron, capace di esaudire qualunque desiderio venga espresso.

Goku decide, quasi per divertimento, di accompagnare la bella Bulma, andando così incontro a una grande avventura. Presto a loro si unisce il maialino Olong, in grado di mutare forma e infatuato della ragazza.

A cercare le sfere non ci sono solamente loro, però: altre persone sono interessante ad evocare il drago. In primis Yamcha, il predone del deserto, accompagnato dal gatto mutaforma Pual, e soprattutto Pilaf, buffo aspirante conquistatore del mondo.

Numerosi sono gli equivoci e le difficoltà a cui andranno incontro i nostri, ma alla fine il tutto si risolverà in un nulla di fatto, con Olog che per impedire l’attuazione del desiderio di Pilaf chiederà al potente drago Shenron le… mutandine di una ragazza.

Goku nel frattempo ha incontrato il famoso maestro Muten, straordinario esperto di arti marziali di cui il nostro diventerà il discepolo insieme a Crilin, dapprima rivale e presto suo migliore amico, con cui vivrà un assurdo ma efficace allenamento (parodia di Karate Kid) con il quali i nostri diventeranno sempre più forti, giusto in tempo per partecipare al Torneo Tenkaichi, dove i nostri dovranno confrontarsi con i più forti lottatori del mondo.

Il tempo intanto trascorre, durante il quale il nostro eroe dovrà vedersela con la temibile organizzazione Red Ribbon, desiderosa di impossessarsi delle sfere del Drago, e poi lo vedrà battersi in un nuovo torneo Tenkaich contro Tenshinan, allievo del rivale del maestro Muten, e soprattutto combattere il Grande Mago Piccolo, un temibile e spietato demone.

Fin qui Dragon Ball è un manga spesso demenziale e con un poco di erotismo, in cui i personaggi sono buffi o assurdi, con animali antropomorfi che interagiscono alla pari con gli esseri umani in una sorta di parodia del mondo Disney. Toriyama non fornisce spiegazioni del perché esistano figure come Olong o Pual, del perché abbiano quei poteri o del perché Tenshinan abbia tre occhi e Crilin non abbia il naso. Anche le motivazioni dei villain sono piuttosto buffe (il boss del Red Ribbon, per esempio, desidera le sfere del drago solo per diventare più alto) e tra i personaggi ci sono interazioni spassose, spesso legate all’ingenuità di Goku, che essendo cresciuto allo stato brado lontano dalla civiltà è del tutto privo di malizia e doppi fini.

Goku, come lo Scimmiotto a cui si ispira, vola grazie a una nuvola d’oro e utilizza un bastone magico in grado di allungarsi. Già nei primi capitoli dimostra una forza sovrumana e grandi capacità di lotta, che con il tempo affina diventando sempre più forte. In particolare Goku impara la Kamehameha, una potente onda d’energia scagliata dai palmi delle mani che diventerà la mossa che contraddistinguerà il personaggio.

 

DRAGON BALL Z

Già verso la fine della prima serie, la storia di Dragon Ball diventa più seriosa, Toriyama affina il disegno, dando maggiore spazio al pathos dei combattimenti, a tecniche più elaborate e raffinate, a discapito di quelle demenziali usate da certi avversari. Ma è con la seconda serie intitolata Dragon Ball Z che il manga fa il vero salto affermandosi come successo mondiale.

Sono passati anni dalla serie precedente e Goku è diventato adulto, è meno ingenuo e più saggio. Ha avuto un figlio dalla bella Chichi (conosciuta nei primi episodi), il piccolo Gohan, che come lui ha la coda.

La vita del nostro cambierà drasticamente quando farà la sua apparizione Radish, un alieno che ritiene di essere il fratello di Goku (anzi di Kakaroth, il nome con cui lui chiama il nostro eroe). A dar ragione a Radish è il fatto che pure lui ha una coda da scimmia. Questo pare essere un tratto caratteristico dei Saiyan, razza di guerrieri alieni mandati su vari pianeti per conquistarli. Goku era stato destinato alla Terra, ma a causa di un colpo in testa subito quand’era piccolo ha perso la memoria, venendo trovato da colui che lo crescerà come fosse suo nonno.

Per sconfiggere il redivivo fratello, Goku si allea con il suo acerrimo avversario Piccolo, figlio del grande mago ucciso in precedenza. Lo scontro tremendo si conclude con la morte di Radish e dello stesso Goku, costretto a sacrificarsi per fermare l’avversario. Prima di spirare Radish rivela che altri due Saiyan arriveranno nel giro di un anno, e che la Terra è destinata a venir conquistata.

Così, con un anno di tempo a disposizione, tutti gli amici di Goku si alleneranno allo stremo per rafforzarsi in attesa della battaglia, nel frattempo andranno alla ricerca delle 7 sfere del drago per resuscitare Goku. Soprattutto Piccolo si prenderà l’onore di addestrare Gohan, che ha dimostrato di avere un enorme potenziale di forza.

Toriyama dunque cambia totalmente registro rispetto ai capitoli precedenti, dando a questa nuova saga un tono epico e a tratti tragico. I personaggi buffi, gli animali antropomorfi e le gag spiritose vengono messe da parte per dare maggiore visibilità ai progressi dei combattenti e alle loro tecniche di lotta.

I due Saiyan alla fine arrivano: le forze degli eroi della Terra non sono abbastanza per contrapporsi ai forti alieni, il colossale Nappa e, in particolare, il piccolo ma crudele Vegeta massacreranno tutti gli alleati di Goku. Fortunatamente Goku, che nel frattempo si è allenato anche nell’aldilà presso il divino Re Kaioh, viene resuscitato e sconfigge facilmente Nappa per poi scontrarsi contro il letale Vegeta. Il duello tra i due non ha nulla da invidiare agli scontri tra supereroi dei comics americani: la lotta tra due superuomini volanti in grado di emettere colpi energetici diventerà il marchio di fabbrica della serie.

Vegeta, stremato, riuscirà a fuggire, lanciando la minaccia di tornare presto, mentre Goku, salvatore delle Terra, si dovrà riprendere dalle ferite riportate. A questo punto ai sopravvissuti non rimane che andare alla ricerca delle sfere del drago originali, quelle che si trovano sul pianeta Namecc.
Scopriamo che l’originale mago Piccolo e suo fratello (noto come “dio” dagli uomini), creatori delle sfere del drago, erano originari di Namecc. Con la morte di Piccolo, ucciso da Nappa, le sfere del drago terrestri hanno perso il loro potere, ma quelle di Namecc possono ancora resuscitare gli eroi caduti.

Bulma, Crilin e il piccolo Gohan volano alla volta di Namecc con questa missione. Sfortunatamente anche Vegeta va alla ricerca delle suddette sfere, e con lui gli uomini di Freezer, temibile dittatore spaziale a capo di un vero esercito di guerrieri alieni.

Qui Toriyama inizia a prendere a mani base dai comics e dai film americani, discostandosi totalmente dalla parodia di Viaggio in Occidente e dal Son Goku originale. Le origini di Goku richiamano quelle di Superman, mentre l’intero staff di Freezer ricorda quello degli uomini di Darth Vader di Star Wars, per non parlare di Piccolo e dei vari Namecciani, che assomigliano incredibilmente a Yoda, il maestro Jedi. Questa scelta stilistica sarà il successo di Dragon Ball Z, che lo renderà appetibile in tutto il mondo.

La corsa a tre per le sfere del drago si concluderà, ovviamente, con l’arrivo di Goku sul pianeta Namecc e lo scontro con Freezer, un durissimo combattimento che porterà Goku a raggiungere il livello di Super-Saiyan, in cui i suoi capelli diventano biondi e il suo livello di potere incalcolabile.

Secondo alcun rumors mai confermati, pare che originariamente Toriyama volesse concludere qui l’epopea di Goku & C (e come vedremo, alcuni elementi ci fanno propendere verso questa tesi), ma il nuovo sviluppo pare incuriosire i fan, che vogliono saperne di più sul Super Saiyan.

Nella saga successiva, Goku e i suoi amici devono vedersela con i temibili Cyborg del dottor Gelo, talmente potenti da essere in grado di sterminare la razza umana. Di questo parere pare essere Trunks, sedicente viaggiatore del tempo, giunto da un futuro prossimo per ottenere informazioni tali da poter battere i Cyborg nel suo tempo. Trunks si dimostra essere anch’egli un Super Saiyan, con grande disappunto di Vegeta (che si è ravveduto e unito agli amici di Goku). Infatti, Vegeta sostiene che i Saiyan siano ormai estinti e che i soli sopravvissuti siano lui e Kakaorth/Goku.

Trunks è effettivamente un mezzosangue, figlio di Bulma (creatrice della macchina del tempo con cui è giunto nella nostra epoca) e di Vegeta stesso. Inutile dire come Toriyama abbia preso ispirazione da film di fantascienza come Terminator e Ritorno al Futuro.

Nel proseguo della saga anche Vegeta riuscirà a raggiungere il livello di super-saiyan, e insieme agli altri riusciranno a sconfiggere i vari Cyborg… tranne l’ultimo.

Il villain di questa serie sarà Cell, il Cyborg definitivo, creato utilizzando le cellule di tutti i nostri eroi (Goku, Vegeta e Piccolo in particolare). Costui si definisce “la forma di vita suprema” e vuole conquistare la Terra sconfiggendo in combattimento tutti i nostri eroi.

Dragon Ball qui inizia mostrare una certa ripetitività: un nuovo villain si presenta, sconfigge i nostri protagonisti, che si vedono costretti a raccogliere le sfere del drago per vari motivi (di solito resuscitare chi è rimasto ucciso) mentre Goku, Vegeta eccetera si allenano allo stremo delle forze per raggiungere un nuovo livello di potenza, ogni volta grazie all’aiuto di nuovi maestri, che spesso sono strane divinità aliene.

Dopo la volta di Cell, infatti, è la volta di Majin Bu, terribile demone che si è risvegliato e che pare essere veramente invincibile. Nemmeno il nuovo livello di potere raggiunto da Goku (il Super Saiyan di terzo livello, con i capelli che oltre che biondi diventano lunghissimi) sembra riuscire ad avere la meglio su Majin Bu.

Per trionfare occorrerà ricorrere alla Fusione, una bizzarra tecnica che riesce a fondere due guerrieri, che nel nostro caso sono Goku e Vegeta, in una creatura ibrida chiamata Vegeth (Vegeta + Kakaroth) con la potenza di entrambi.

Toriyama smette di scrivere Dragon Ball nel 1995, probabilmente perché a corto di idee (come abbiamo visto, Dragon Ball non fa altro che ripetere lo stesso schema narrativo) ma la storia proseguirà in varie sequel anime come Dragon Ball GT (1996), Dragon Ball Super (2015) e il recentissimo Dragon Ball Daima (2024), dove Goku insieme a una nuova generazione di comprimari (i personaggi nel frattempo sono cresciuti e hanno avuto a loro volta figli) affronta avversari sempre più forti raggiungendo nuovi livelli di potenza: attualmente è in grado di raggiungere il livello di Super Saiyan Blue (o Super Saiyan God).

 

IL GRANDE SUCCESSO IN ITALIA

Dragon Ball è stato un grandissimo successo anche in Italia; l’anime arrivato per la prima volta da noi nel 1989 su Junior Tv è stato accolto abbastanza tiepidamente; in compenso il manga è stato uno dei più amati mai pubblicati nel nostro paese.

Quando la Star Comics venne privata dei diritti degli eroi Marvel si buttò a capofitto sui personaggi giapponesi. Dragon Ball fu il suo cavallo di battaglia, che sdoganò il Italia la pubblicazione alla giapponese: prima di allora infatti i manga veniva pubblicati ribaltando la pagina all’occidentale, quindi leggendo da sinistra verso destra. Con Dragon Ball la Star lo pubblicò in formato originale, con la lettura da destra a sinistra, cosa che ormai è divenuta di consuetudine anche da noi. I passaggi televisivi su Mediaset dal 1999 hanno portato la serie a un clamoroso successo: diverse generazioni di ragazzi sono cresciuti guardando Dragon Ball su Italia 1 alle 14.00, dando alla serie il rango di cult.

Dragon Ball è stato fonte d’ispirazione per diversi mangaka, in primis Eichiro Oda e Masashi Kishimoto, autori di One Piece e Naruto, altri titoli di grande successo della generazione millenial.

Nonostante abbia visto la luce oltre quarant’anni fa, il successo di Dragon Ball non accenna a spegnersi; il manga continua a essere ristampato e l’anime a venire trasmesso, oltre a venire prodotti vari sequel animati, anche dopo la dipartita del suo autore Akira Toriayama, scomparso il primo marzo del 2024.

 

 

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