Doctor Strange: The End Doctor è disponibile al momento solo in edizione originale in inglese. In Italia verrà pubblicato prossimamente da Panini Comics. In un futuro cyberpunk avanzato tecnologicamente, un invecchiato e malato dottor Stephen Strange, ultimo utilizzatore della magia, lotta per salvare quello che resta delle arti occulte nel Marvel Universe. L’anziano mago sta esaurendo le sue capacità magiche, la sua reputazione è ormai scemata e sembra inevitabile che sia lui sia le arti magiche non verranno più ricordati dopo la sua dipartita. Se sia possibile l’esistenza di un mondo senza magia e senza stregone supremo è qualcosa che il Dottor Strange non vuole scoprire e farà di tutto per scongiurare questa eventualità. Come ultimo dei mistici, è determinato a ripristinare la magia che il mondo ha dimenticato di possedere. Con Doctor Strange: The End, la sceneggiatrice Leah Williams (Gwenpool Strikes Back) fa un gran lavoro nel raccontarci l’ultima storia del mago supremo dell’Universo Marvel o, per lo meno, di colui che un tempo era considerato tale. La scrittrice scrive una storia “seducente” che, fin dall’inizio, riesce a catturare completamente l’attenzione, facendoci immergere totalmente nell’intreccio e nel mondo in cui si svolge l’ultima avventura del dottor Stephen Strange. Da subito, un senso di sconforto e tristezza aleggia sulla storia, che la Williams sa sviluppare bene. Porta il lettore in questa atmosfera, lasciandolo però, alla fine, con un senso di speranza e meraviglia appaganti e in un certo senso rassicuranti. La sceneggiatrice riesce a bilanciare il tutto in una storia che, nonostante la malinconia e la tristezza di fondo, è divertente e appassionante. Buona parte dei dialoghi di Strange sono a rivolti a se stesso e a una intelligenza artificiale che si manifesta come un ologramma dalle sembianze femminili: la scrittura di Leah Williams mostra tutta la sua capacità conducendo questi momenti con efficacia e forza espressiva. La sua interpretazione del personaggio, avvolto in un alone di rassegnata solitudine e frustrazione, ma anche speranzoso per un futuro in cui le cose potranno (dovranno) andare meglio, rappresenta l’essenza del personaggio nel tempo. Il lettering di Clayton Cowles con i suoi caratteri precisi rafforza la scrittura di Leah Williams, con i puntini tra le parole e le divisioni delle frasi così da “mettere in pausa” la lettura. In questo modo crea un ritmo nei dialoghi realistico, a volte quasi sospeso. Copertina “B” di Filipe Andrade La parte da leone di Doctor Strange: The End è però fatta dai magnifici disegni di Filipe Andrade (Absolute Carnage: Immortal Hulk). Strutturati, ma grezzi e quasi abbozzati, arricchiscono la storia magnetizzando l’attenzione man mano che si svolge. Il futuro cyberpunk immaginato dalla Williams è rappresentato in modo straordinario con personaggi sorprendenti, dal look ispirato e assolutamente non banale. Personaggi calati in un contesto arricchito da innumerevoli particolari che riescono a trasportarci all’interno di questo mondo futuristico. La costruzione delle tavole ha composizioni a volte semplici, ma utilizzate in modo sapiente per esprimere forza. I colori di Chris O’Halloran (The Immortal Hulk, Star Wars: Doctor Aphra) completano l’opera, con tonalità sbiadite e scure, mixandosi perfettamente con i disegni di Andrade per restituire un insieme meraviglioso. Doctor Strange: The End è un comic book che si avvale di un team creativo in stato di grazia, che può essere apprezzato dal lettore occasionale, che non ha una conoscenza particolare dell’Universo Marvel e del suo stregone supremo, come da quello di lungo corso, che apprezzerà gli elementi e i legami più profondi. Potrei sbilanciarmi dicendo che lo Stregone Supremo non è mai stato così coinvolgente, suggestivo e a tratti commovente. Giudizio finale: Strepitoso! The End: Doctor Strange scrittore: Leah Williams artista: Filipe Andrade colori: Chris O’Halloran lettering: Clayton Cowles copertina: Rahzzah (A), Filipe Andrade (B) Marvel Comics pgg. 32 spillato colore n. 1 29 gen 2020 numero unico Navigazione articoli MATITE BLU 175 ASTERIX NELLA CORSICA CHE NON C’È PIÙ
Dici “Potrei sbilanciarmi dicendo che lo Stregone Supremo non è mai stato così coinvolgente, suggestivo e a tratti commovente.”… Boh, De gustibus… ciascuno ha i suoi gusti e le sue classifiche. Personalmente, nella mia classifica “The End” non entra nemmeno fra i 100 migliori albi del Doctor Strange… (vorrei sottolineare comunque che the end L’HO LETTO, non sto parlando per pregiudizio. È un “post-giudizio”…) Se dovessi consigliare a qualcuno il miglior periodo del Dottor Strange, sarebbe sicuramente uno di questi tre… Englehardt e Brunner: https://i.pinimg.com/736x/4f/45/f4/4f45f4b4d4f6c5d1baf76608dc0d26fb–frank-brunner-doctor-strange.jpg Roy Thomas, Gene Colan e Tom Palmer: http://swords-and-veeblefetzers.blogspot.com/2010/12/marvel-treasury-edition-8-doctor.html Steve Ditko, con testi di Stan lee: https://i.pinimg.com/originals/3d/00/e6/3d00e67750786d4ed1e2af1accafc95b.jpg Rispondi