David Michelinie è stato uno degli autori più creativi della Marvel durante gli anni ottanta. A oggi risulta lo sceneggiatore con la più lunga gestione di Amazing Spider-Man, dopo Stan Lee, ed è stato il più innovativo della lunga vita editoriale di Iron Man. A lui si devono molte delle trovate più interessanti all’interno delle serie e questi due personaggi, che ne hanno segnato la vita editoriale.

Michelinie non gode della fama di sceneggiatori attuali molto mediatici come Grant Morrison o Mark Millar, né dei suoi contemporanei come J.M. De Matteis o Chris Claremont, ma, alla luce della popolarità che stanno ricevendo nei cinecomics le sue creazioni, è forse ora di rivalutare il suo lavoro.

 

THE AVENGERS

Michelinie è stato alla guida della serie dedicata agli “Eroi più potenti della Terra” tra il 1978 e il 1982. Durante la sua gestione è stato affiancato da due disegnatori di grido come John Byrne e George Perez, seppur entrambi alle prime armi.

La gestione di Michelinie sui Vendicatori la definiremmo “classica”, senza particolari picchi emotivi o eventi memorabili, anche se ci sono state alcune intuizioni che comunque hanno segnato in qualche modo la storia dell’universo Marvel.

Iniziamo con la creazione di Scott Lang, alias il secondo Ant-Man, avvenuta su Avengers n. 181 del 1979 (come Scott Lang) e poi su Marvel Premiere n. 47 dello stesso anno (come Ant-Man II).

Ex ladro redento assunto dalla Stark International, l’esperto di elettronica Scott Lang ruba l’attrezzatura di Ant-Man dai laboratori di Hank Pym per salvare una dottoressa specializzata in operazioni cardiache, rapita dal milionario Darrren Cross, affinché potesse operare l’amata figlia Cassie. Scott riuscirà nell’impresa e, pronto a costituirsi, riceve il perdono e il permesso dallo stesso Pym affinché continui a operare come nuovo Ant-Man. Michelinie in seguito si porterà Ant-Man come comprimario di lusso sulle pagine di Iron Man.

Sebbene non riesca ad ottenere la propria serie personale, Ant-Man viene rilanciato all’interno dell’universo Marvel dopo che si era assentato dal 1963, ossia da quando Stan Lee decise di trasformare Henry Pym in Giant-Man, invertendo il cambio di dimensioni da minuscole a gigantesche, ritenendolo più utile alla causa dei Vendicatori. Scott Lang con il tempo si è conquistato le simpatie del pubblico e, a seguito dei numerosi cambi d’identità effettuati da Henry Pym, si è ormai consacrato come Ant-Man definitivo dell’universo Marvel. Sua figlia Cassie inoltre, anch’essa creata dallo stesso Michelinie, è stata una delle fondatrici dei Giovani Vendicatori con il nome di Stature.

Oggi, a seguito dei film in cui è stato interpretato dal simpatico Paul Ridd, Scott Land è più popolare che mai, battendo in fama persino Henry Pym, sebbene nei fumetti questi abbia un ruolo maggiore.

Da segnalare anche il trittico Avengers n. 185/187, sempre del 1979, in cui venivano esplorate le origini di Quicksilver e Scarlet in quel di Vundagore (città della Transia, nazione fittizia dell’Europa dell’Est da cui vengono i due Vendicatori).

Qui venivamo a conoscere le origini dei due gemelli mutanti e del loro vero cognome, Maximoff, di come erano stati allevati dagli zingari. Per la prima volta inoltre si vede Scarlet posseduta dal demone Chthon, perdere il controllo dei propri poteri e diventare una minaccia.

Non sappiamo quando sia merito di David Michelinie e quanto di John Byrne, disegnatore della storia, dato che Byrne riprenderà questo concetto più volte in carriera, ma la follia di Scarlet e la sua perdita del controllo dei poteri sarà in futuro una pietra angolare della produzione Marvel dei primi anni duemila, condizionando lo scioglimento dei Vendicatori (2004) e l’evento House of M (2005) che condizionerà non di poco l’universo Marvel.

La storia porta però la firma di Michelinie e dunque gli diamo il giusto merito.

La follia di Scarlet Witch sarà anche alla base della miniserie tv Wandavision e del film Dottor Strange e il multiverso della follia.

Infine è da citare, su Avengers n. 196 del 1980, l’esordio di Taskmaster, mercenario dai riflessi fotografici in grado di replicare qualunque abilità.

Taskmaster, pur non diventando mai un villain di prima fascia, si rivelerà un nemico ricorrente nel vasto parco dei criminali della Marvel, apparendo nel corso dei decenni in numerose serie di vari eroi.

Viste le sue caratteristiche di mercenario e combattente qualificato, e le sue scelte cromatiche blu e arancione, possiamo ipotizzare che il suo co-creatore George Perez abbia preso spunto da lui quando ha creato il mercenario assassino Deathstroke per la Dc, che però avrà ancora maggiore fortuna.

Anche Taskmaster è entrato a far parte del Marvel Cinematic Universe, seppur in versione femminile, interpretato da Olga Kurilenko.

Michelinie ha messo la firma, insieme ad altri sceneggiatori come Jim Shooter, Bill Manto e George Perez sullo sciagurato numero 200 di Avengers, ossia il numero in cui Ms. Marvel rimane incinta di Marcus. Il figlio di Immortius, per sfuggire alla dimensione-limbo in cui era rinchiuso, ipnotizza e mette incinta Carol Danvers, per poi reincarnarsi nel suo feto, diventando in pratica il “padre di sé stesso”. Alla fine della storia Ms. Marvel deciderà di allontanarsi con costui, nonostante la rivelazione.

Questo escamotage narrativo era di fatto uno stupro, e mostrava Carol andare spontaneamente con colui che l’aveva ingannata e violentata, senza che i Vendicatori facessero o dicessero nulla.

Jim Shooter, co-autore e capo editor della Marvel di allora, si è scusato pubblicamente per questa storia che definisce “atroce”, motivando che sia stata causata dalla scarsa coordinazione tra i vari autori, incluso quindi lo stesso Michelinie.

 

IRON MAN

Ma è sulla serie dedicata all’eroe in armatura, Iron Man, che David Michelinie dà il meglio di sé e della sua creatività, diventando uno degli autori, se non addirittura l’autore più rilevante nella vita editoriale di Tony Stark.

Al timone della serie dal 1978 al 1982 per poi tornarvici nel 1987 rimanendoci per due anni, sono tantissime le innovazioni di Michelinie, che hanno portato una ventata di aria fresca in una testata che da sempre faceva fatica a decollare.

Michelinie fornisce a Stark una nuova fiamma, la rossa Bethany Cabe, che non è la solita segretaria o starlet del jet set ma una coraggiosa e preparatissima guardia del corpo, rompendo un po’ il cliché delle deboli comprimarie femminili che fino a quel momento erano apparse nella serie.

Da segnalare l’introduzione del milionario Justin Hammer, rivale in affari di Stark e sua antitesi. Hammer finanzia e garantisce copertura legale a vari criminali del mondo Marvel in cambio del 50% dei loro profitti. Hammer rappresenta il capitalista senza etica che, al contrario di Stark, non si fa alcuno scrupolo pur di ottenere profitto. Ancora a oggi è uno degli avversari ricorrenti più importanti di Iron Man.

Sempre a Michelinie dobbiamo l’introduzione su Iron Man n. 118 (1979) di James “Rodhey” Rhodes, pilota, amico e guardaspalle di Tony Stark, primo comprimario nero rilevante nella serie. Jim Rhodes si rivela una brillante introduzione nel mondo di Iron Man, anche dopo che Micheline lascerà la serie. Nel 1983, sotto la guida di Dennis O’Neil, sostituirà Tony all’interno dell’armatura diventando per un biennio il titolare della serie, mentre nel 1992 per mano di Len Kaminski verrà promosso a eroe a tempo pieno, indossando una sua armatura personale, quella di War Machine (di Jim Rhodes ne abbiamo parlato approfonditamente qui)

Sia Justin Hammer che Jim Rodhes sono apparsi nel film Iron Man 2.

Nel suo lungo corso su Iron Man, David Michelinie ha firmato quelle che probabilmente sono tra le saghe più famose legate a Testa di Ferro: Il Demone della Bottiglia e La Guerra delle Armature.

La prima, avvenuta tra i numeri 120 e 128 della serie, vede Tony Stark incastrato per omicidio proprio da Justin Hammer. Lo stress di tutte le conseguenze del caso, come il doversi scagionare senza utilizzare l’armatura, vede Stark cedere sempre più spesso alla bottiglia.

Mostrare un eroe scivolare dentro una dipendenza è stata definita da molti critici come una idea intelligente e realistica, ed è stato un momento cruciale per il personaggio, tanto che il successore di Michelinie, Dennis O’Neil, quattro anni dopo riprenderà lo stesso tema durante la sua run (ne abbiamo parlato qui).

La seconda, nota in originale con il titolo Stark Wars – richiamando il popolare film Star Wars – è uscita nei numeri n. 225/232 nel 1988.

La storia vede Stark scoprire che molti criminali hanno avuto accesso alla sua tecnologia e, ritenendosi moralmente responsabile di ciò, comincia una caccia a tutti i criminali in armatura per neutralizzare i circuiti. Questo però lo porterà ad infrangere la legge in diverse occasioni, a mentire pubblicamente e ai suoi amici, arrivando addirittura a “licenziare” il suo alter ego, a simularne la morte, fino ad arruolare un “nuovo” Iron Man e a scontrarsi con Steve Rogers alias Capitan America, in quel momento deposto dal governo e che agiva con il costume nero con il nome di Capitano.

Michelinie definisce un Tony Stark pragmatico, dalla morale elastica, abbracciando la teoria de “il fine giustifica i mezzi”, fino a mentire, dissimulare, infrangere la legge e rovinare un’amicizia pur di raggiungere il proprio obiettivo.

Anche questa caratterizzazione segna indelebilmente il personaggio, diventando un punto di riferimento anche per i successori nel corso degli anni, su tutti citiamo Mark Millar nel celebre maxi evento Civil War.

Degna di nota è anche la saga contro il Dottor Destino, in cui Stark e Doom si ritrovano catapultati, grazie a una macchina nel tempo, all’epoca di re Artù. Destino si allea a Morgana Le Fey e Iron Man combatte con i cavalieri della tavola rotonda. La storia, disegnata da Bob Layton, è pubblicata sui numeri 149 e 150 di Iron Man. Questa lotta epica tra i due geni in armatura (Michelinie riteneva Destino il vero contraltare di Iron Man, la sua nemesi ideale) ha ottenuto numerose critiche positive, ed è una delle storie più originali sul personaggio.

Infine, ad anni di distanza dalla risoluzione dei suoi problemi cardiaci, David Michelinie attribuisce a Iron Man un problema di salute grave, quando nel numero n. 242, di ritorno da uno scontro con il Mandarino, Tony viene colpito da un colpo di pistola sparato da Kathy Dare, una sua ex fidanzata con problemi psichiatrici che non accettava la rottura. A causa di quella ferita Tony perderà l’uso delle gambe.

Oltre ad aver mostrato le conseguenze di una relazione tossica con una persona narcisista e instabile, Michelinie ritorna così alle origini del personaggio restituendogli un handicap e una fragilità fisica che si contrappone alla potenza di quando indossa l’armatura. L’invalidità di Tony e i suoi problemi motori saranno una costante che accompagnerà la serie fino al 1992.

Sì, David Michelinie è stato sicuramente lo scrittore più importante di Iron Man.

 

UOMO RAGNO

David Michelinie è stato sceneggiatore di Amazing Spider-Man dal 1987 al 1994, ed è stato artefice di alcuni momenti che hanno segnato in modo indelebile la vita di Peter Parker.

Innanzitutto è lui a firmare il matrimonio con Mary Jane, avvenuto su Amazing Spider-Man Annual n. 21 nel 1987, in cui Peter dopo anni convola a nozze, in un’unione che segna la vita dell’Uomo Ragno per vent’anni, fino al 2007.

Le vicissitudini della vita di coppa saranno uno dei segreti del successo della serie in quegli anni, mostrando gli sforzi di Peter e MJ di far funzionare il loro rapporto. Michielinie definisce in particolar modo la carriera di MJ, che in quel periodo cerca di farsi un nome come attrice di soap opera, cadendo vittima di stalker pericolosi come Jonathan Caesar e Hal Goldman. Le sottotrame legate alla bella rossa erano in quel periodo spesso parti rilevanti della serie, facendo emergere MJ alla stregua di una co protagonista.

Sempre a Michelinie si deve il ritorno dei Sinistri Sei, ovvero il sindacato criminale della Marvel, creato da Stan Lee e Steve Ditko nel 1964 nel primo annual dell’Uomo Ragno. Su Amazing Spider-Man n. 334/339 del 1990 Michelinie decide di riformare la squadra di criminali che non appariva da quasi 30 anni, sostituendo il defunto Kraven con Hobgoblin.

Valorizzata dai disegni di Erik Larsen, la reunion del sestetto criminale si rivelerà una mossa apprezzata dai lettori; se prima di Micheline erano apparsi soltanto una volta nel 1964, dopo questa storia i Sinistri Sei compariranno frequentemente nelle storie di Spidey e apparendo anche nell’universo Ultimate.

Il contributo più importante di David Michelinie all’universo ragnesco è senza dubbio l’introduzione di Venom, il più importante tra gli avversari del nostro eroe non creato dal duo Lee-Ditko. Appare per la prima volta su Amazing Spider-Man n. 300 del 1988.

L’origine di Venom è assai articolata, legata al costume nero creato quattro anni prima su Secret Wars. Michelinie voleva un criminale in grado di non venire percepito dal senso di ragno di Spidey, in modo da essere una minaccia permanente, potendo colpirlo anche quando era in abiti civili. Costui apparve dietro le quinte della serie Web of Spider-Man, sempre scritta da Michelinie, in cui spinge Peter nei binari della metropolitana (n. 18) e lo afferra per un piede mentre è fuori dalla finestra di un palazzo (n. 24).

Per spiegare questo insolito potere, Michelinie decise utilizzare come espediente narrativo il costume alieno, scomparso nel 1985 sulle pagine di Web of Spider-Man n. 1, che aveva trovato un nuovo ospite. Originariamente voleva che fosse una donna che perse il marito e subì un aborto assistendo a uno scontro tra il Ragno e un criminale, ma gli editor gli imposero di cambiare per non urtare la sensibilità dei lettori.

Si ricollegò allora a una trama precedente, quella del serial killer Mangiapeccati, in cui un giornalista veniva screditato involontariamente da Spidey quando questi rivelò la vera identità dell’omicida. Eddie Brock, questo il nome scelto per il personaggio, aveva dunque intervistato un mitomane e la sua carriera era stata rovinata. Ritenendo l’Uomo Ragno l’artefice della sua caduta in disgrazia, venne trovato dal simbionte nero mentre meditava il suicidio in una chiesa.

La fusione di queste due figure rancorose aveva dato vita a Venom, personaggio che da lì a poco diventerà il beniamino dei lettori, superando le più rosee aspettative di David Michelinie, tanto che in breve tempo si riciclò da criminale a anti-eroe, ottenendo nel 1993 una miniserie a lui dedicata: Venom: protettore letale, scritta da Micheline su disegni di Mark Bagley.

Sempre in coppia con Bagley, Michelinie crea un altro villain di grande popolarità legato al simbionte, ovvero Carnage.

Visto il cambio di direzione morale preso da Venom, Michelinie decise di ideare un nuovo nemico assolutamente senza morale, più crudele e letale. La storia vedeva il simbionte di Venom riprodursi per spore e scoprire che la sua progenie si era legata a un nuovo ospite, il compagno di cella di Eddie Brock, Kletus Cassady.

Costui, creato fisicamente dall’artista Erik Larsen, prendendo come modello Joker di Batman, era un pluriomicida psicopatico, sanguinario irrecuperabile.

Inutile dirlo, questa versione ancora più malvagia di Venom, rossa come il sangue, ebbe un incredibile successo tra i lettori e si è rivelato come una delle migliori intuizioni di Michelinie.

Sia Venom sia Carnage sono apparsi in pellicole cinematografiche, interpretati rispettivamente da Tom Hardy e Woody Harrelson.

Nel 1994 Michelinie è approdato alla Dc dove ha scritto per tre anni Action Comics, la storica serie dedicata a Superman.
Oltre ad aver firmato il matrimonio dell’Uomo Ragno, nel 1996 è stato uno dei co-sceneggiatori, insieme a Dan Jurgens, Karl Kesel, Louis Simonson e Roger Stern, del Matrimonio di Superman, in cui Clark Kent sposa Lois Lane dopo quasi 60 anni.

 

 

Un pensiero su “DAVID MICHELINIE, CREATORE DI VENOM E CARNAGE”
  1. Slott ha scritto da solo Spiderman per 8 anni, quindi direi che è lui quello che lo ha scritto di più. Se ci aggiungi le storie scritte prima quando divideva Amazing con altri 3 scrittori dopo One More Day…non c’è storia con Micheline.
    Non sto dicendo che Slott abbia fatto delle grandi run, per me le uniche cose che si salvano solo Silver Surfer e in parte She Hulk, per me è uno scrittore mediocre, ma se pariamo di quantità…

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