In un articolo precedente abbiamo visto come Black Panther del 2018 abbia parecchi punti in comune con il terzo film della saga di Rocky di Sylvester Stallone uscito nel 1982. Per una curiosa coincidenza, il terzo capitolo della saga spin-off di Rocky, Creed, ha invece molte analogie con un fumetto Marvel degli anni settanta, ovvero Luke Cage. È doveroso ribadire ancora una volta come esistano centinaia di storia simili: spesso gli autori pescano dallo stesso carniere. Inoltre le vicende umane sono spesso ripetitive, in quanto molte persone nel mondo vivono esperienze analoghe. In questo articolo ci siamo divertiti a notare le somiglianze tra due storie perché, caso vuole, anche questa volta al centro della vicenda ci sia Michael B. Jordan, attore e regista di Creed, ma anche interprete di Killmonger in Black Panther, personaggio che come abbiamo visto ripete le gesta del pugile Clubber Lange di Rocky III. Un’altra coincidenza vuole che il rivale di Creed III sia interpretato da un attore presente anche nel Marvel Cinematic Universe: Jonathan Majors, divenuto celebre per aver dato il volto a Kang il conquistatore. Insomma il terzo capitolo di entrambi i franchising sui due famosi pugili del cinema mostrano similitudini con due eroi neri della Marvel. ADONIS E DAMIAN COME LUKE E WILLIS Il terzo capitolo della saga sul figlio di Apollo Creed ha un soggetto che assomiglia molto alla prima saga che vede protagonista Luke Cage, in particolare ai primi due episodi della serie Luke Cage Hero for Hire del 1972. Il film di Micheal B. Jordan inizia con un flashback in cui vediamo il giovane Adonis Creed accompagnare l’amico Damian Anderson a un incontro di boxe clandestino, vinto da quest’ultimo. I due amici dopo il match vanno in un negozio di liquori, dove Adonis scatena una rissa che porta all’arresto di Damian per possesso illegale di armi. Adonis sfugge all’arresto dandosi alla fuga, lasciando l’amico in balia dei poliziotti. Così, mentre il promettente pugile sconta la pena in carcere, il giovane Adonis inizia la carriera nel mondo della boxe che lo porterà, come visto nei film precedenti, a disputare due incontri per il titolo mondiale, uno perso e l’altro vinto. Praticamente è la stessa cosa che accade nel primo numero di Luke Cage Hero for Hire, uno dei migliori albi a fumetti degli anni settanta, scritto da Archie Goodwin e disegnato da George Tuska. Nel fumetto vediamo Carl Lucas (il vero nome di Luke Cage prima di ottenere i poteri) chiuso in carcere, dove racconta di come sia finito in quel penitenziario a causa del tradimento del suo migliore amico, Willis Stryker, che lo ha incastrato per possesso di droga a causa della gelosia per una donna desiderata da entrambi. La donna che, tra l’altro, morirà a causa di un proiettile destinato a Willis. Come Damian dalla sua cella vede Adonis diventare campione, allo stesso modo Carl/Luke vede Willis salire le gerarchie della malavita e diventare sempre più ricco e influente. Due amici d’infanzia divisi dalla fortuna inversa, uno rinchiuso in carcere e l’altro che si arricchisce a accumula fortuna. I due detenuti bramano vendetta. IL RIBALTAMENTO DELLA PROSPETTIVA Le due storie mostrano delle analogie, ma si differenziano in un dettaglio, ovvero il punto di vista del protagonista e l’immedesimazione di chi segue la storia. Se in Luke Cage è il galeotto a essere indubbiamente l’eroe, nella pellicola di Jordan è l’esatto contrario, ossia è l’ex detenuto a essere il villain. Damian, scontata la pena, ricontatta il vecchio amico all’apice della fama dopo aver difeso il titolo, per chiedergli un lavoro nella sua prestigiosa palestra. Adonis, divorato dal senso di colpa, accetta cercando di aiutarlo a rifarsi una vita. A sua insaputa, però, Damian manipola l’ex amico riuscendo a ottenere la possibilità di disputare l’incontro dei pesi massimi. Durante un party il contendente al titolo dei massimi, Viktor Drago (il figlio dal famoso Ivan di Rocky IV) viene ferito in una rissa con uno sconosciuto. Il campione del mondo Felix Chavez rimane senza sfidante, e dunque decide di affrontare Damian. Quello che Adonis, organizzatore dell’incontro, non sa, è che l’uomo che ha ferito Drago è l’ex compagno di cella di Damian in combutta con lui. Quando viene a scoprirlo affronta Damian, che gli rivela tutto il rancore e la rabbia che ha coltivato dentro di sé durante la detenzione, nel vederlo, a suo dire, vivere la vita che spettava a lui. Nel fumetto Marvel avviene la stessa cosa, ma a ruoli invertiti. È Carl Lucas, il detenuto, a essere stato imbrogliato da Willis, l’amico che fa fortuna (apparteneva a lui la droga trovata a casa di Lucas). Però, proprio come Damian, anche Lucas ordisce un piano per ottenere vendetta. Si offre volontario per un rischioso esperimento scientifico nel carcere che, se va in porto e lo farà uscire prima dal carcere. A causa del sabotaggio di una guardia del penitenziario che ce l’ha con lui, l’esperimento non va come previsto e Lucas ottiene una superforza e una pelle antiproiettile, poteri grazie ai quali evade e raggiunge New York. In questa città, cambiandosi il nome in Luke Cage, diventa un “eroe a noleggio”, mettendo la sua forza al servizio di chi è pronto a pagare. Sebbene ci sia un elemento di fantascienza, la vicenda di Luke Cage è in parte parallela a quella di Damian e in parte opposta, in quanto è vittima di un raggiro da parte dell’ex amico proprio come Adonis. In entrambe le storie, dunque, c’è un detenuto uscito dal carcere in cerca di vendetta verso un ex amico ora ricco e famoso. La differenza, come detto, sta nel fatto che in un caso l’ex galeotto è l’eroe protagonista, nell’altro invece il villain. L’INCONTRO FINALE Si entra così nel secondo atto del film e nel numero due della serie di Luke Cage. Nelle prime pagine del fumetto vediamo Luke affrontare i gangster locali al soldo di Willis Stryker, ora noto negli ambienti malavitosi come Diamondback (“serpente a sonagli”). Willis nel frattempo si è specializzato nel combattimento con il coltello. Specialmente con coltelli forniti di elementi truccati, come emissione di gas, suoni acuti, esplosivi, che sono pericoloso anche per un superuomo come Cage. Adonis, invece, sfida Damian per strappargli la cintura da campione ottenuta con quel raggiro, tornando a sottoporsi a estenuanti allenamenti in modo da poter affrontare l’ex amico. Entrambe le coppie di contendenti avranno il loro faccia a faccia, Adonis e Damian sul ring, Carl/Luke e Willis sui tetti di Harlem. L’incontro tra i due pugili sarà estenuante, e vedrà Adonis vincere per ko solo all’ultimo round. Negli spogliatoi i due riusciranno a mettere da parte le divergenze e in qualche modo a riappacificarsi. In modo diverso finisce la faida tra Cage e Stryker. Pur provato dalle armi dell’avversario, Luke riesce ad avere la meglio. Willis, nella lotta, cade da un lucernario mentre stava utilizzando un coltello esplosivo e muore nella detonazione che ne consegue. Se per Adonis con tutta probabilità è la fine della sua saga, per Luke è invece l’inizio. Creed e Cage risultano quindi sempre uguali e opposti. Navigazione articoli SELENE, UNA NUOVA SCENEGGIATURA DI SAURO FUMO DI CHINA CON BUSCEMA E ALTRI