La sigla esseGesse per decenni ha firmato le storie di personaggi famosi come Kinowa, per i soli disegni (i testi sono di Andrea Lavezzolo), e poi, sia per i disegni sia per i testi, di Capitan Miki, il Grande Blek e il Comandante Mark. Gli ultimi due sono ambientati durante la Rivoluzione americana negli ultimi anni del settecento. Dietro questa sigla c’erano gli autori Giovanni Sinchetto (1922-1991), Dario Guzzon (1926-2000) e Pietro Sartoris (1926-1989). Dopo avere iniziato a lavorare nel campo del fumetto nel 1949, Pietro Sartoris e Dario Guzzon si sono conosciuti alla casa editrice Taurina di Torino. In seguito al suo fallimento, i due incontrarono il terzo “collega”, Giovanni Sinchetto, dall’editore Torelli. La prima collaborazione del trio porta alla nascita di Kinowa, personaggio dei cui testi si occupava Andrea Lavezzolo, pubblicato da Gino Casarotti dell’Editoriale Dardo. Il loro primo lavoro completo, sceneggiatura e disegni, è Capitan Miki, del 1951, edito sempre dalla Dardo. Il 3 settembre 1954 tocca a Blek Macigno, un trapper, cioè un cacciatore delle foreste, che affronta i nemici con pugni e calci grazie alla sua forza poderosa e alla stazza da gigante. Ma è bravo anche a usare il coltello da caccia e il fucile, con cui mostra una mira infallibile. Nel corso delle sue avventure combatte soprattutto i soldati inglesi a fianco dei rivoluzionari americani, ma affronta e sbaraglia anche ladri, pirati e indiani ostili. Blek non è solo un omaccione tutto muscoli, dimostra anche una notevole astuzia ed esperienza tipica da cacciatore dei boschi, oltre a essere coraggioso e leale come si conviene a ogni eroe che si rispetti. Suoi partner fissi sono il giovane trapper Roddy e il professor Occultis. Cornelius Occultis è il “saggio” del gruppo, il furbone che sa tutto di tutto. Sfrutta al meglio le tante conoscenze e i mille espedienti appresi durante la sua vita, tra cui i giochi di prestigio e l’ipnosi, e non manca di mettere il proprio “cervello” al servizio della causa dei ribelli. Al professore sono riservati anche la maggior parte dei momenti umoristici della saga. Prende il nome di Occultis quando giunge in America dall’Europa insieme ai genitori di Blek. Si fa la fama di grande stregone presso gli indiani e poi decide di migliorare i suoi trucchi per ingannare anche i bianchi, approfondendo le sue conoscenze del mondo dell’occulto. Non perde mai l’occasione per rimarcare la sua intelligenza e la sua cultura, fornendo lunghe spiegazioni scientifiche o storiche soprattutto a Roddy, che non le apprezza più di tanto A differenza di Occultis, Roddy, il giovane trapper, preferisce sempre passare subito all’azione per dare una mano in modo pratico al suo gigantesco amico. Blek incontra Roddy Lassiter nelle prime tavole del primo numero, lo “adotta” dopo che lo trova stordito accanto al corpo di suo padre, ucciso dagli scagnozzi assoldati dagli inglesi per scacciare i cacciatori dalle foreste. Personaggio ricorrente nelle avventure di Blek è l’avvocato Connoly, che organizza la resistenza contro l’Inghilterra facendosi spesso aiutare da Blek nelle missioni di spionaggio e sabotaggio. L’ambientazione delle avventure è il Nord America, nella zona dei grandi laghi, intorno al 1774, al tempo delle guerre d’indipendenza dei coloni americani contro l’Inghilterra. Blek è il capo riconosciuto di tutti i trapper della regione, che si affidano alla sua guida nella lotta contro i soprusi delle forze militari inglesi chiamate Giubbe Rosse. Da semplici cacciatori di pelli, Blek e compagni diventano patrioti americani sempre pronti a contrastare gli inglesi. La fortunata edizione francese di Blek Il Grande Blek ebbe il suo maggior successo negli anni cinquanta e sessanta, fino a quando se ne occuparono i tre autori della esseGesse. Poi, in seguito a dissidi con il nuovo direttore della casa editrice, i tre lasciarono il personaggio, che fu affidato dapprima ad altri autori italiani, per poi essere realizzato in Francia e in Jugoslavia per le edizioni locali. Ci furono comunque molte ristampe negli anni settanta, l’ultima terminò nel dicembre del 1977. Si dovette quindi aspettare fino gli anni novanta per vedere una nuova ristampa delle avventure del forte trapper del Nord America. America, anno 1773, il malcontento dei coloni americani, causato dalla tirannia delle odiate Giubbe Rosse, sfocia in sporadiche ribellioni che vengono represse con la massima brutalità. Molti patrioti americani, pronti a sacrificare anche la vita per la libertà, si radunano nascostamente per organizzare la lotta contro gli inglesi. Il capestro attende coloro che vengono scoperti, mentre l’odio e il furore dei coloni aumentano. Un nucleo di armati, destinati ad entrare nella leggenda, ha iniziato la lotta di liberazione: I “Lupi dell’Ontario”. Un uomo eccezionale è alla loro testa: il favoloso Comandante Mark. Il suo nome è diventato il simbolo stesso della ribellione e della libertà, motivo di speranza per gli oppressi coloni americani, e di terrore per le giubbe rosse… Con queste parole si apriva il primo numero dell’albo del Comandante Mark. La serie ha iniziato la pubblicazione in Italia nel settembre del 1966 ad opera della casa editrice Araldo del gruppo Bonelli e ha proseguito per 281 numeri, fino al 1990. Per la precisione, ha fatto il suo esordio in Francia due mesi prima, per le edizioni Aventures & Voyages con il nome di Capt’ain Swing. La storia di Mark è ambientata durante i primi moti rivoluzionari americani. La regione è sempre quella dei Grandi Laghi e dei territori a nord-est degli attuali Usa. Il comandante Mark è agile, robusto e coraggioso, sempre pronto a fiondarsi in aiuto degli oppressi, come tutti gli eroi che si rispettano. Bravo sia con la pistola che con la spada, non disdegna comunque di impartire sonore lezioni a suon di pugni (forse meno pesanti di quelli di Blek, ma pur sempre efficaci). Suoi compagni di avventure sono il sempre allegro Mister Bluff e il sempre triste indiano Gufo Triste, che sono appunto l’uno l’opposto dell’altro. Poi c’è la giovane Betty, innamorata di Mark, che prova ad accompagnarlo nelle missioni disobbedendogli sempre, ma più che altro si occupa di cucinare prelibati pasti e fare l’eterna fidanzata gelosa. Non bisogna dimenticare il cane Flok, mascotte dei Lupi, che compare dal n. 8. Il povero cane, sempre a caccia di qualcosa da mangiare, viene salvato da Mister Bluff dagli inglesi che lo bersagliano. Flok seguirà Bluff fin dentro il forte, dove farà conoscenza con Gufo Triste, o meglio con il didietro di Gufo Triste che ama particolarmente mordere. Le scene umoristiche non mancano mai, e sono appunto affidate a Bluff, Gufo e Flok. Valido aiuto per Mark, ma non sempre presente, è il corsaro El Gancho, amico e compagno di scorrerie di Mister Bluff, quando i due corseggiavano nei Caraibi. Si mette al servizio della causa guidando un vascello sul lago Ontario a caccia di navi inglesi da abbordare e colare a picco. Nel numero 100 della serie (a colori) apprendiamo di come Mark sia cresciuto tra gli indiani, dai quali ha preso il nome di “Lupo”. Il mercantile francese su cui viaggiava era stato attaccato e affondato dai soliti spietati inglesi. Solo un bambino, il piccolo Mark, e un anziano signore, scampano al naufragio. Per loro fortuna vengono accolti da una tribù di indiani, tra i quali il vecchio che avrebbe adottato Mark come figlio. Qui Mark può imparare a combattere. Conosce poi una giovanissima Betty salvandola da un branco di lupi. Mentre cresce, cresce anche il malcontento dei coloni contro la madre patria. Un giorno Mark arriva a duellare con un ufficiale inglese per salvare quello che sarebbe diventato il suo cavallo. Non è che il primo incontro con le giubbe rosse. In seguito, Mark capita in un villaggio attaccato dagli inglesi e gli indiani superstiti lo attaccano a loro volta perché anche lui è un bianco. Lì incontra Gufo Triste. I due si battono a duello, Mark vince risparmiandogli però la vita, e Gufo Triste dice al suo popolo di lasciarlo andare. Successivamente, anche la casa di Betty viene data alle fiamme e i suoi genitori trucidati e pure il padre adottivo di Mark viene ucciso dagli inglesi. Mark vuole vendetta ma viene fermato dallo zio di Betty, anche lui un patriota, che raccomanda al giovane di non fare gesti avventati. In questa situazione incontra l’altro suo grande amico: Mister Bluff. Bluff aveva “prelevato” il cavallo di Mark (quello che aveva salvato dall’ufficiale inglese), per scappare dagli inglesi. Mark pensa che sia un ladro, quindi i due iniziano a scazzottarsi, ma quando arrivano le giubbe rosse si coalizzano per scazzottare i nuovi arrivati. Poi scopre che Mr. Bluff era amico del suo padre adottivo e così si uniscono per vendicarsi. Sorpresi da una pattuglia inglese, si rifugiano su un isolotto del lago Ontario. Vengono soccorsi da altri coloni e insieme mettono in fuga le truppe inglesi. Stanchi dei soprusi e decisi a cambiare le cose, decidono di costruire un fortino sull’isolotto e di radunare più patrioti possibili. Un giorno, mentre Mark è in perlustrazione lungo le rive dell’Ontario, ritrova Gufo Triste in fuga dallo sterminio del suo villaggio. Mark lo convince a unirsi a loro nella lotta contro il comune nemico. Nascono così i Lupi dell’Ontario e Mark viene proclamato capo dei ribelli. La prima impresa dei patrioti sarà quella di assaltare forte Braddock, sia per salvare Betty, rapita dal generale Stoner, sia per vendicarsi del generale responsabile di tutte quelle morti. Questa sarà la prima vittoria dei Lupi dell’Ontario. Blek e Mark, due patrioti americani della esseGesse, si incontrano per la prima volta nel n. 264 (agosto 1988) del Comandante Mark: “L’alleato Misterioso”, dove si danno da fare per insegnare l’educazione alle giubbe rosse. Un nuovo incontro ci sarà in occasione dell’ultimo numero di Mark, il 281 del gennaio 1990, quando il comandante corona il sogno di Betty, sposandola e anche Blek parteciperà alla grande festa. Naturalmente per poter utilizzare il personaggio della Dardo in un albo della Bonelli c’è stato un accordo tra i due editori. Film turco non autorizzato sul Comandante Mark Navigazione articoli MATITE BLU 393 UNO A UNO I DIECI ANNI DI KRIMINAL
La sigla esseGesse per decenni ha firmato le storie di personaggi famosi come Kinowa, per i soli disegni (i testi sono di Andrea Lavezzolo), e poi, sia per i disegni sia per i testi, di Capitan Miki, il Grande Blek e il Comandante Mark. Gli ultimi due sono ambientati durante la Rivoluzione americana negli ultimi anni del settecento. Dietro questa sigla c’erano gli autori Giovanni Sinchetto (1922-1991), Dario Guzzon (1926-2000) e Pietro Sartoris (1926-1989). Dopo avere iniziato a lavorare nel campo del fumetto nel 1949, Pietro Sartoris e Dario Guzzon si sono conosciuti alla casa editrice Taurina di Torino. In seguito al suo fallimento, i due incontrarono il terzo “collega”, Giovanni Sinchetto, dall’editore Torelli. La prima collaborazione del trio porta alla nascita di Kinowa, personaggio dei cui testi si occupava Andrea Lavezzolo, pubblicato da Gino Casarotti dell’Editoriale Dardo. Il loro primo lavoro completo, sceneggiatura e disegni, è Capitan Miki, del 1951, edito sempre dalla Dardo. Il 3 settembre 1954 tocca a Blek Macigno, un trapper, cioè un cacciatore delle foreste, che affronta i nemici con pugni e calci grazie alla sua forza poderosa e alla stazza da gigante. Ma è bravo anche a usare il coltello da caccia e il fucile, con cui mostra una mira infallibile. Nel corso delle sue avventure combatte soprattutto i soldati inglesi a fianco dei rivoluzionari americani, ma affronta e sbaraglia anche ladri, pirati e indiani ostili. Blek non è solo un omaccione tutto muscoli, dimostra anche una notevole astuzia ed esperienza tipica da cacciatore dei boschi, oltre a essere coraggioso e leale come si conviene a ogni eroe che si rispetti. Suoi partner fissi sono il giovane trapper Roddy e il professor Occultis. Cornelius Occultis è il “saggio” del gruppo, il furbone che sa tutto di tutto. Sfrutta al meglio le tante conoscenze e i mille espedienti appresi durante la sua vita, tra cui i giochi di prestigio e l’ipnosi, e non manca di mettere il proprio “cervello” al servizio della causa dei ribelli. Al professore sono riservati anche la maggior parte dei momenti umoristici della saga. Prende il nome di Occultis quando giunge in America dall’Europa insieme ai genitori di Blek. Si fa la fama di grande stregone presso gli indiani e poi decide di migliorare i suoi trucchi per ingannare anche i bianchi, approfondendo le sue conoscenze del mondo dell’occulto. Non perde mai l’occasione per rimarcare la sua intelligenza e la sua cultura, fornendo lunghe spiegazioni scientifiche o storiche soprattutto a Roddy, che non le apprezza più di tanto A differenza di Occultis, Roddy, il giovane trapper, preferisce sempre passare subito all’azione per dare una mano in modo pratico al suo gigantesco amico. Blek incontra Roddy Lassiter nelle prime tavole del primo numero, lo “adotta” dopo che lo trova stordito accanto al corpo di suo padre, ucciso dagli scagnozzi assoldati dagli inglesi per scacciare i cacciatori dalle foreste. Personaggio ricorrente nelle avventure di Blek è l’avvocato Connoly, che organizza la resistenza contro l’Inghilterra facendosi spesso aiutare da Blek nelle missioni di spionaggio e sabotaggio. L’ambientazione delle avventure è il Nord America, nella zona dei grandi laghi, intorno al 1774, al tempo delle guerre d’indipendenza dei coloni americani contro l’Inghilterra. Blek è il capo riconosciuto di tutti i trapper della regione, che si affidano alla sua guida nella lotta contro i soprusi delle forze militari inglesi chiamate Giubbe Rosse. Da semplici cacciatori di pelli, Blek e compagni diventano patrioti americani sempre pronti a contrastare gli inglesi. La fortunata edizione francese di Blek Il Grande Blek ebbe il suo maggior successo negli anni cinquanta e sessanta, fino a quando se ne occuparono i tre autori della esseGesse. Poi, in seguito a dissidi con il nuovo direttore della casa editrice, i tre lasciarono il personaggio, che fu affidato dapprima ad altri autori italiani, per poi essere realizzato in Francia e in Jugoslavia per le edizioni locali. Ci furono comunque molte ristampe negli anni settanta, l’ultima terminò nel dicembre del 1977. Si dovette quindi aspettare fino gli anni novanta per vedere una nuova ristampa delle avventure del forte trapper del Nord America. America, anno 1773, il malcontento dei coloni americani, causato dalla tirannia delle odiate Giubbe Rosse, sfocia in sporadiche ribellioni che vengono represse con la massima brutalità. Molti patrioti americani, pronti a sacrificare anche la vita per la libertà, si radunano nascostamente per organizzare la lotta contro gli inglesi. Il capestro attende coloro che vengono scoperti, mentre l’odio e il furore dei coloni aumentano. Un nucleo di armati, destinati ad entrare nella leggenda, ha iniziato la lotta di liberazione: I “Lupi dell’Ontario”. Un uomo eccezionale è alla loro testa: il favoloso Comandante Mark. Il suo nome è diventato il simbolo stesso della ribellione e della libertà, motivo di speranza per gli oppressi coloni americani, e di terrore per le giubbe rosse… Con queste parole si apriva il primo numero dell’albo del Comandante Mark. La serie ha iniziato la pubblicazione in Italia nel settembre del 1966 ad opera della casa editrice Araldo del gruppo Bonelli e ha proseguito per 281 numeri, fino al 1990. Per la precisione, ha fatto il suo esordio in Francia due mesi prima, per le edizioni Aventures & Voyages con il nome di Capt’ain Swing. La storia di Mark è ambientata durante i primi moti rivoluzionari americani. La regione è sempre quella dei Grandi Laghi e dei territori a nord-est degli attuali Usa. Il comandante Mark è agile, robusto e coraggioso, sempre pronto a fiondarsi in aiuto degli oppressi, come tutti gli eroi che si rispettano. Bravo sia con la pistola che con la spada, non disdegna comunque di impartire sonore lezioni a suon di pugni (forse meno pesanti di quelli di Blek, ma pur sempre efficaci). Suoi compagni di avventure sono il sempre allegro Mister Bluff e il sempre triste indiano Gufo Triste, che sono appunto l’uno l’opposto dell’altro. Poi c’è la giovane Betty, innamorata di Mark, che prova ad accompagnarlo nelle missioni disobbedendogli sempre, ma più che altro si occupa di cucinare prelibati pasti e fare l’eterna fidanzata gelosa. Non bisogna dimenticare il cane Flok, mascotte dei Lupi, che compare dal n. 8. Il povero cane, sempre a caccia di qualcosa da mangiare, viene salvato da Mister Bluff dagli inglesi che lo bersagliano. Flok seguirà Bluff fin dentro il forte, dove farà conoscenza con Gufo Triste, o meglio con il didietro di Gufo Triste che ama particolarmente mordere. Le scene umoristiche non mancano mai, e sono appunto affidate a Bluff, Gufo e Flok. Valido aiuto per Mark, ma non sempre presente, è il corsaro El Gancho, amico e compagno di scorrerie di Mister Bluff, quando i due corseggiavano nei Caraibi. Si mette al servizio della causa guidando un vascello sul lago Ontario a caccia di navi inglesi da abbordare e colare a picco. Nel numero 100 della serie (a colori) apprendiamo di come Mark sia cresciuto tra gli indiani, dai quali ha preso il nome di “Lupo”. Il mercantile francese su cui viaggiava era stato attaccato e affondato dai soliti spietati inglesi. Solo un bambino, il piccolo Mark, e un anziano signore, scampano al naufragio. Per loro fortuna vengono accolti da una tribù di indiani, tra i quali il vecchio che avrebbe adottato Mark come figlio. Qui Mark può imparare a combattere. Conosce poi una giovanissima Betty salvandola da un branco di lupi. Mentre cresce, cresce anche il malcontento dei coloni contro la madre patria. Un giorno Mark arriva a duellare con un ufficiale inglese per salvare quello che sarebbe diventato il suo cavallo. Non è che il primo incontro con le giubbe rosse. In seguito, Mark capita in un villaggio attaccato dagli inglesi e gli indiani superstiti lo attaccano a loro volta perché anche lui è un bianco. Lì incontra Gufo Triste. I due si battono a duello, Mark vince risparmiandogli però la vita, e Gufo Triste dice al suo popolo di lasciarlo andare. Successivamente, anche la casa di Betty viene data alle fiamme e i suoi genitori trucidati e pure il padre adottivo di Mark viene ucciso dagli inglesi. Mark vuole vendetta ma viene fermato dallo zio di Betty, anche lui un patriota, che raccomanda al giovane di non fare gesti avventati. In questa situazione incontra l’altro suo grande amico: Mister Bluff. Bluff aveva “prelevato” il cavallo di Mark (quello che aveva salvato dall’ufficiale inglese), per scappare dagli inglesi. Mark pensa che sia un ladro, quindi i due iniziano a scazzottarsi, ma quando arrivano le giubbe rosse si coalizzano per scazzottare i nuovi arrivati. Poi scopre che Mr. Bluff era amico del suo padre adottivo e così si uniscono per vendicarsi. Sorpresi da una pattuglia inglese, si rifugiano su un isolotto del lago Ontario. Vengono soccorsi da altri coloni e insieme mettono in fuga le truppe inglesi. Stanchi dei soprusi e decisi a cambiare le cose, decidono di costruire un fortino sull’isolotto e di radunare più patrioti possibili. Un giorno, mentre Mark è in perlustrazione lungo le rive dell’Ontario, ritrova Gufo Triste in fuga dallo sterminio del suo villaggio. Mark lo convince a unirsi a loro nella lotta contro il comune nemico. Nascono così i Lupi dell’Ontario e Mark viene proclamato capo dei ribelli. La prima impresa dei patrioti sarà quella di assaltare forte Braddock, sia per salvare Betty, rapita dal generale Stoner, sia per vendicarsi del generale responsabile di tutte quelle morti. Questa sarà la prima vittoria dei Lupi dell’Ontario. Blek e Mark, due patrioti americani della esseGesse, si incontrano per la prima volta nel n. 264 (agosto 1988) del Comandante Mark: “L’alleato Misterioso”, dove si danno da fare per insegnare l’educazione alle giubbe rosse. Un nuovo incontro ci sarà in occasione dell’ultimo numero di Mark, il 281 del gennaio 1990, quando il comandante corona il sogno di Betty, sposandola e anche Blek parteciperà alla grande festa. Naturalmente per poter utilizzare il personaggio della Dardo in un albo della Bonelli c’è stato un accordo tra i due editori. Film turco non autorizzato sul Comandante Mark
Ma chi detiene oggi i diritti del personaggio ? Intendo il grande Blek…e chissà come sarebbe accolta una riproposta in chiave di riscrittura sul modello Dark Knight Return Rispondi
[…] anni dopo”, in un sentito omaggio al personaggio creato e portato al successo dalla esseGesse (ovvero gli autori Giovanni Sinchetto, Dario Guzzon e Pietro Sartoris). Un divertissement che […] Rispondi
[…] Miki e il Grande Blek, attribuiti nel colonnino del titolo dell’episodio alla sigla della EsseGEsse che celava i tre intercambiabili autori Sartoris, Guzzon e Sinchetto. E, vendicando […] Rispondi
La mia gioventu : Capitan Miki, il Grande Blek e il Comandante Mark Grazie per questo articolo 🙂 Rispondi
Grazie per questa “rimpatriata” che mi ha portato agli anni ’55- ’60 circa.il grande Blek ed in comandante Mark possono essere contemporanei mentre con capitan Miki no perché lui è un Ranger di epoca successiva a “Stati Uniti” già fatti,forse,se si potesse datare Capitan Miki potrebbe essere di 80-100 anni posteriore a Blek e Mark.Ho letto anche Kinowa ma non ho mai capito in che epoca potesse essere collocato.Mi rammarico che adesso,nonostante la grafica computerizzata,non ci sia qualcuno che riporti “in vita” questi eroi della mia infanzia. Rispondi
Mi ha molto rammaricato non aver visto un solo film in circolazione in tutta la mia vita dedicato a questi personaggi. Rispondi
Avevo incontrato Sinchetto nella sua casa di corso Francia a Collegno, nella cintura di Torino. Ci eravamo parlati di storia americana e del periodo della rivoluzione (a quando un’altra negli USA ?). Facendogli conoscere quel singolare personaggio che era il piemontese Francesco Vigo (vedi articolo su Giornale Pop). Mi aveva colpito un grande quadro appeso nel suo soggiorno: contadini e contadine danzanti, dipinti dal fumettista stesso e copiati da Bruegel il vecchio. Sarebbe interessante chiedere alla figlia di Sinchetto di poterne avere un’immagine; chi è artista di fumetto può essere anche buon pittore. Rispondi