Sunrise Valley è una tranquilla città ai piedi di una imponente diga. La vita scorre tranquilla come sempre, ma, oltre i suoi confini, si cela la morte sotto forma di una tetra e imperscrutabile nebbia nera, trattenuta dall’imponente diga che sovrasta la vallata. A costruire la diga è stato il padre di Maiale, che gli ha insegnato come mantenerla in costante funzionamento lasciandogli l’onere di occuparsene quando, compiendo l’impensabile, ha deciso di entrare nella nebbia. Da allora l’inventore non è stato mai più visto. Ora Maiale è il custode della diga, ma salvo pochissime eccezioni, tra cui la sua migliore amica Volpe e Hippo, l’odiato bullo, nessuno è a conoscenza degli sforzi e le fatiche che il giovane è costretto a fare per mantenere la sicurezza di Sunrise Valley. Improvvisamente, una nuova minaccia pare delinearsi all’orizzonte e, questa volta, Maiale, Volpe e Hippo dovranno unire le forze per affrontare un pericolo enorme, il più grande che si possa immaginare: andare al di là della diga. Il volume Il guardiano della diga (“The Dam Keeper”, First Second Books, 2017), pubblicato in Italia da Bao Publishing, è basato sull’omonimo cortometraggio candidato agli Oscar 2015 come miglior cortometraggio d’animazione, prodotto da Robert Kondo e Dice Tsutsumi. La storia prende il via cinque anni dopo gli eventi narrati nel film d’animazione. Gli amici Maiale e Volpe si stanno avviando verso l’età adulta e, per la prima volta dopo tanti anni, la nube nera trattenuta dalla diga non solo pare arrestarsi ma addirittura retrocedere. Sarà questa l’occasione per andare nel mondo esterno, alla ricerca di risposte sulla nebbia che da anni incombe sulla loro città e sul destino del padre di Maiale. Ai due si unirà Hyppo, da sempre nemico di Maiale. Insieme, i tre avranno modo di crescere e consolidare un’amicizia al di là di ogni aspettativa. Conoscendo il bellissimo cortometraggio da cui è tratto, mi sono avvicinato a questo volume con grandi aspettative, anche perché gli autori del fumetto sono gli stessi che hanno prodotto il film animato. Il risultato dell’opera non mi ha deluso, andando ben oltre a tutte le mie previsioni. La scelta di utilizzare animali antropomorfi come personaggi dona un’apparenza da favola alla storia, raccontata dal punto di vista di un bambino, un maialino solitario e osservatore, orfano di entrambi i genitori, che ha ereditato dal padre la custodia e la responsabilità del corretto funzionamento della diga. Senza tempi morti, questo primo volume della serie mantiene sempre alta l’attenzione del lettore per gli eventi narrati e per il modo affascinante con il quale viene illustrato lo strano mondo che si apre davanti a noi. Il disegno arrotondato, molto espressivo e creativo, colpisce per la sua sorprendente scelta cromatica e il delicato effetto di sfocatura, che dona un tocco di dolcezza alle tavole e un’atmosfera sognante. La luce gioca in maniera incantevole con effetti di chiaroscuro, in contrapposizione con il nero della bruma letale che avvolge il mondo esterno. Sfogliando le pagine, a volte, risulta difficile rendersi conto che tra le mani abbiamo un fumetto e non un catalogo di meravigliosi quadri. Tutto è un vero piacere per gli occhi. Oltre allo spettacolare aspetto visivo, anche la qualità della sceneggiatura rende questo fumetto una lettura obbligata. All’apparenza semplice, profondamente umana e commovente, la storia unisce temi come la solidarietà e il reciproco aiuto, la solitudine, il senso del rifiuto, la rassegnazione e la perdita di una persona amata. Temi universali capaci di coinvolgere e colpire i più piccoli quanto gli adulti. Alcuni momenti saranno un vero colpo al cuore, ma aumenteranno la credibilità dei personaggi e delle situazioni che dovranno affrontare. Il lettore si troverà a condividere i sogni e le speranze, ma anche le paure e le ansie, dei tre protagonisti intenti a portare a termine un’avventura in un ambiente avverso e sconosciuto, che è anche un viaggio iniziatico verso la consapevolezza di sé e delle proprie attitudini. Il guardiano della diga fa parte di quei fumetti che ambiscono offrire ai più giovani delle opere di qualità, ma che sono in grado di suscitare anche l’interesse degli adulti. Kondo e Tsutsumi hanno il non indifferente merito di riuscire a coinvolgere il lettore con una storia profonda e appassionante, dalle atmosfere sognanti, ma al tempo stesso anche un po’ dark, non priva di una morale e di molteplici chiavi di lettura. Attendiamo con impazienza l’uscita in Italia del secondo volume (pubblicato da poco in originale) e l’arrivo del terzo e ultimo capitolo, previsto per il 2019. Robert Kondo e Daisuke Tsutsumi, entrambi con un passato come art director alla Pixar Animation, hanno lavorato su lungometraggi come Ratatouille (2007), Toy Story 3 (2010) e Monster University (2013). Nel 2012, i due decidono di espandere la loro esperienza artistica nel mondo dell’animazione scrivendo, producendo e dirigendo The Dam Keeper, un cortometraggio d’animazione della durata di 18 minuti, che vede la luce nel 2014 guadagnandosi una nomination come miglior cortometraggio d’animazione agli Oscar del 2015 e la vittoria al San Francisco International Film Festival, il New York International Children’s Film Festival, lo Spark Animation Conference Film Festival and Job Fair, il TIFF Kids e il San Diego Film Festival. L’apprezzamento e il plauso unanimi spingono Kondo e Tsutsuni alla decisione di lasciare la “tranquillità” del lavoro alla Pixar per aprire, con la squadra che aveva lavorato al corto, un loro studio dove coltivare la crescita artistica e dedicarsi a raccontare storie. Nasce così nel 2014 Tonko House. Viene successivamente annunciata una collaborazione con First Second Book per la pubblicazione di una trilogia a fumetti, per espandere il mondo visto nel cortometraggio. Daisuke “Dice” Tsutsumi è nato in Giappone, a Tokyo, nel 1973. A vent’anni si trasferisce in America, dove studia alla School of Visual Arts di New York, diplomandosi nel 1998. Successivamente lavora per due anni come illustratore alla Lucas Arts Learning. Nel 2000 comincia a lavorare presso Blue Sky Studios con il ruolo di visual development e color key artist, dove resterà fino al 2010, anno che segna il suo ingresso in Pixar Animation, lasciata a sua volta nel 2014 per fondare Tonko House. Tsutsuni è sposato con Mei Okuyamai, nipote di Hayaho Miyazaki. Nato e cresciuto a Los Angeles, Robert Kondo ha ereditato dalla madre, disegnatrice di moda, l’abilità nel disegno. Studia arte presso l’Art Center College of Design di Pasadena, dove si laurea nel 2002. Successivamente lavora presso Oblique Strategies e Angel Studios per passare a Pixar Animation in qualità di art director. Nel 2014, dopo dodici anni, lascia Pixar per fondare Tonko House. Il guardiano della diga Vol. 1 (The Dam Keeper – First Second Books, 2017) Storia e disegni: Robert Kondo e Dice Tsutsumi Bao Publishing pag.160 colore cartonato 2018 Navigazione articoli 90 ANNI DI TOPOLINO CON I 10 CARTONI PIÙ SCORRETTI SUPERDAN, IL PRIMO FUMETTO DI ALFREDO CASTELLI