Marco Strada, un comasco che lavora in Svizzera, possiede una straordinaria collezione di manifesti cinematografici e soprattutto di bozzetti originali. Opere meravigliose realizzate con varie tecniche pittoriche dai migliori cartellonisti italiani degli anni sessanta, settanta e ottanta. Chi ama il cinema e ha l’animo del collezionista come me non può che rimanere estasiato di fronte a tanta bellezza. Era da tempo che avevo voglia di rivolgere a Marco alcune domande per conoscere meglio lui e la sua collezione. Marco Strada, tu sei un collezionista speciale… Mi definisco un collezionista atipico. Cambio spesso obiettivo, cerco cose che mi colpiscono, inusuali, ma sono legato ai ricordi di gioventù. Alcune cose che ho acquistato sono inconfessabili per un “ragazzo” di 53 anni. Il mio gusto non è sempre allineato alle persone che mi circondano e questo mi porta a essere criticato qualche volta: l’ultima moto da cross è rimasta fuori casa fino a che non ho promesso alla mia gentile consorte che avrei messo in ordine il garage. Cosa che non ho ancora fatto. Come nasce la tua passione per gli originali delle locandine? Riguardo i bozzetti originali (è il termine tecnico per questi dipinti), la passione è nata per puro caso nel 2013. Collezionavo già da qualche anno le tavole originali dei fumetti degli anni sessanta e settanta, soprattutto le illustrazioni per le copertine, quando vidi su Ebay che erano in vendita dei bozzetti utilizzati per la stampa dei manifesti cinematografici. Il prezzo era superiore a quello che pagavo di solito per le tavole, ma ne acquistai lo stesso subito uno. Quando arrivò, abituato com’ero al formato standard delle tavole dei fumetti, rimasi sbalordito dalla grandezza e dalla bellezza del dipinto. Scoprii che il venditore era un noto collezionista italiano. Nel giro di qualche anno acquistai da lui una quarantina di bozzetti, al ritmo di due o tre al mese. Il rapporto si esaurì quando, forse a ragione, mi chiese delle cifre che io in quel momento non ero disposto a spendere, per bozzetti di livello superiore. Ho sempre ritenuto, come anche per le tavole, che la mia passione non dovesse pesare nella economia familiare. Una frase che mi facevo girare in testa durante un acquisto era: “è come se fossi uscito a mangiare con moglie e figlie”. Lui prese male il mio atteggiamento e il nostro ottimo rapporto terminò. Continuai ad acquistarli tramite altri canali, arrivando ad avere 110 pezzi. Con gli ultimi acquisti ho centrato l’obiettivo di avere bozzetti sopra la media e mi sono ripromesso di rallentare o terminare gli acquisti per problemi di spazio. Come conservi queste opere? Ogni bozzetto è incorniciato con la sue relative locandine, cioè manifesti di vari formati. Ho cercato sempre, come per le copertine dei fumetti, di acquistare solo opere pubblicate. Tengo a precisare che non sono un esperto di cinema, ma solo un ex bambino che se ne stava estasiato a sognare davanti ai cinema guardando i giganteschi manifesti colorati. Qual è stato il primo bozzetto della collezione? Per quanto riguarda le tavole originali dei fumetti, la copertina del tascabile per adulti Oltretomba n. 232 intitolato “Occhi di tenebra” (dipinta da Leopoldo Ortiz), mentre dei bozzetti originali è quello per il film “Invito ad una sparatoria” (dipinto da Giorgio Olivetti) con Yul Brinner. L’ho acquistato perché mio papà era appassionato di film western. Quali sono i tuoi acquisti più sofferti? Fortunatamente non sono mai diventato matto per un acquisto. Di solito sono fortunato e le occasioni arrivano (quasi) da sole. Certo, qualche volta mi sono mangiato le mani per averci pensato su troppo. Gli acquisti più sofferti sono sempre stati i manifesti, alcuni di difficilissima reperibilità e dai prezzi spropositati. Alcuni manifesti stampati in duemila copie li ho pagati di più del dipinto originale, che è un pezzo unico! A quale bozzetto sei maggiormente affezionato? Ormai sono affezionato a tutti, ma penso che quello de “Il gatto a nove code” di Franco Picchioni sia la mia punta di diamante. C’è un originale che stai inseguendo come il Santo Graal? Certo, potrei fare una follia per il bozzetto di “Godzilla” eseguito da Lorenzo Nistri negli anni sessanta, ma è di proprietà di un facoltoso collezionista spagnolo che se lo tiene ben stretto. Comunque sono più che contento di quello che ho già. Quale è il prezzo minimo e massimo che hai sborsato? Questa è una domanda indiscreta, quasi come chiedere l’età di una bella donna! Comunque, dato che non ci sono segreti, il bozzetto più economico l’ho pagato sette anni fa 80 euro (a tecnica mista, metà dipinto e metà fotografico), mentre per il più caro ho sborsato 600 euro. C’è un aneddoto che puoi raccontare? Nel 2016 acquistai da un ex tipografo di Roma il bozzetto utilizzato per il manifesto 24 fogli (è grande circa 6 metri per 3: veniva appeso sulle facciate dei palazzi per il lancio dei film) e per il flano del citato “Il gatto a nove code”, pezzo che ritengo incredibile e incedibile. Non so come abbia fatto a saperlo, ma il collezionista dal quale acquistai i miei primi 40 bozzetti e che mi aveva poi “rinnegato”, una decina di giorni dopo questo acquisto si rifece vivo telefonicamente con tono amichevole: “Caro Marco, l’allievo ha superato il maestro…” (e altre adulazioni). Era più di un anno e mezzo che avevamo chiuso i rapporti. In poche parole mi chiese il bozzetto offrendomi degli scambi che non mi interessavano. Quando gli risposi che non l’avrei ceduto in quanto avrei rischiato il divorzio da mia moglie, alla quale piace tantissimo, se la prese a male per l’ennesima volta e non lo sentii mai più. Il vero collezionista, quello che forse non sono io, farebbe di tutto per avere il “pezzo” desiderato. Generalmente dove acquisti i bozzetti? Dopo i primi quaranta presi dal noto collezionista di cui dicevo, gli altri settanta me li sono procurati attingendo dal web, oppure contattando altri collezionisti. Grazie a Facebook ho ampliato le mie ricerche e facendomi conoscere ho ricevuto diverse offerte. Molto di questo materiale, soprattutto di genere horror e fantascienza, è volato all’estero dove risiedono molti estimatori. Hai mai esposto i tuoi bozzetti? Alcuni pezzi sono stati esposti per mostre o eventi legati al cinema in Italia centrale, prima che li acquistassi. Ho avuto diverse richieste in questo senso, ma senza sufficienti rassicurazioni che i miei bozzetti fossero trattati con la dovute cura e attenzione. Alcuni sono stati fotografati per alcuni libri che parlano dei “cartellonisti”, nome utilizzato per definire gli artisti che si dedicavano ai manifesti cinematografici. Prima o poi sul Lago di Como riuscirò a fare qualche mostra. Non tanto per mio vanto personale (le opere d’arte hanno dei proprietari temporanei che hanno la fortuna di godere della loro bellezza), la mia “missione” è far conoscere quegli artisti che hanno tutto il diritto di essere ricordati. Martinati, Olivetti, Gasparri, Cesselon, Picchioni, Ciriello, Casaro e Sciotti sono nomi che a molti non diranno niente, ma le loro opere hanno accompagnato la vita degli italiani dal dopoguerra fino all’inizio degli anni ottanta. (Fonte: http://www.ilsestantenews.it/) Navigazione articoli SPANKING, IL SOTTILE PIACERE DELLA SCULACCIATA GLI OCCHI FELINI DI GABRIELLA PESSION IN 14 SEQUENZE