BETTIE PAGE, LA PIN UP AMATA DAI FUMETTI

Bettie Page nasce a Nashville, nel Tennessee, il 22 aprile 1923. Malgrado il divorzio dei genitori e l’abbandono da parte della famiglia, riesce bene negli studi fino al diploma, e si iscrive al college per diventare insegnante.

Portata per lo spettacolo, Bettie Page cerca la sua strada nel teatro e nel cinema, ma lavora come segretaria. Sarà solo all’età di 27 anni che l’incontro con i fotografi Jerry Tibbs e Irving Claw la porterà a diventare modella e ad adottare la pettinatura con la frangetta. Tibbs e Claw la scoprono (in ogni senso) e trovano un corpo statuario.

Le fotografie glamour e sexy portano al successo Bettie Page, che lavorerà in questo campo fino al 1957. Malgrado ciò, rimane una ragazza di sani principi: niente alcol, niente droga e, a parte tre matrimoni, non si vende a nessun ricco uomo che la desidera.
Soltanto le accadrà di avere, controvoglia, un incontro omosessuale con la sua fan Katharine Hepburn.

Secondo le sue dichiarazioni di molti anni dopo, farsi ritrarre in biancheria intima, nuda o in bondage era per lei naturale e lo viveva come un bel gioco. Le sue carte vincenti sono il faccino pulito e il radioso sorriso, che tolgono la volgarità aggiungendo la malizia. Bettie Page, sempre religiosa e devota, fa sua la frase di santa Lucia: “Se l’anima non si corrompe il corpo resta puro” * e se viene esposto e fotografato nudo, non per quello si diventa una donna “perduta”.

Il successo di Bettie si collega anche al fumetto. Durante la Seconda guerra mondiale il disegnatore Milton Caniff (1909-1988), già famoso per le storie di Terry and the pirates, produce una striscia, Male Call, destinata ai giornali militari americani, che ha come protagonista la slanciata brunetta con la frangetta Miss Lace.

Il personaggio in questione dura soltanto fino alla fine del conflitto, poiché arrivando la pace e la smobilitazione delle truppe, i giornali a loro destinati chiudono, ma i reduci americani non dimenticano la donnina dei loro sogni, che veniva pitturata persino sulle fusoliere degli aerei da bombardamento. Riproporre quindi Miss Lace in carne ed ossa nell’’interpretazione di Bettie Page non poteva che stuzzicare i ricordi dei maschi americani.

Malgrado il ritiro della fotomodella dai set fotografici, la leggenda di Bettie Page continuerà, la quale intanto si è ritagliata un angolo di vita privata ritornando al lavoro di segretaria, specie per organizzazioni cristiane.
Nel tempo molte sue foto, anche inedite, vengono raccolte in libri e fanzine sull’arte fotografica.

Nel 1981 il fumettista Dave Stevens (1955-2008) inizia la saga di Rocketeer, ambientata negli anni Quaranta. L’eroe volante ha come compagna una donna uguale a Bettie Page. Grazie al successo di Rockeeter, Bettie Page viene riscoperta per l’ennesima, e definitva, volta.
Ancora nel 1990, da parte della Eros Comics, viene disegnata una serie ispirata, con molta fantasia, alle sue avventure erotiche.

Permettete di poter citare anche una creazione mia e di Lele Vianello sul mondo delle pin up: la quarta di copertina di Ali Eroiche, avventure di aviatori in Africa e nell’Estremo oriente, che dopo una piccola edizione ha avuto un’adeguata ristampa.

Tutto questo però non tocca Bettie Page, che vive fino a 85 anni nel suo villino di Los Angeles. Ancora a ottant’anni poteva mostrare le sue gambe, snelle e tornite come all’epoca della gioventù. Eppure non era molto alta: soltanto un metro e 66.

* (Da notare che quando pronunciò questa frase, santa Lucia per ordine del prefetto romano Pascasio veniva trascinata nuda tra le prostitute del bordello, ma là dentro nessuno la toccò. Alcuni giorni dopo Lucia venne sgozzata. Pascasio, denunciato all’imperatore per i suoi eccessi e ruberie a Siracusa, fu condotto in catene a Roma, giudicato e condannato a morte).