“La mia idea era di far essere Batman una combinazione di Douglas Fairbanks, Sherlock Holmes, The Shadow e Doc Savage”. Bill Finger (co-creatore di Batman) Nelle tre parti precedenti di questo articolo abbiamo parlato dei precursori di Batman nei vari media tra 1820 e 1939. In questa quarta parte tratteremo dei romanzi pubblicati nei pulp degli anni trenta, che più d’ogni altro genere ispirarono impostazione e temi di Batman, anche perché il suo primo sceneggiatore e co-creatore Bill Finger ne era appassionato lettore. La prima versione di The Shadow alla radio (1930) e nei pulp (1932) Il primo prototipo d’eroe mascherato statunitense è stato creato nel 1914 sulla rivista People’s dal canadese Frank Packard. Era Jimmie Dale, alias The Grey Seal (Il Sigillo Grigio), il personaggio che inaugurò tratti comuni a vari successori, Batman compreso. È infatti un playboy con maggiordomo e autista, sventa i crimini di notte indossando abiti scuri, ha una cintura con tasche per i grimaldelli, porta un revolver, anche se non uccide mai, e usa dei rifugi detti “santuari”. Jimmie Dale alias The Grey Seal nell’omonimo serial cinematografico (1917) Inoltre Dale si traveste per infiltrarsi nella malavita. Nel primo romanzo si spaccia per il truffatore Larry The Bat (Larry il Pipistrello), associando per primo tale animale a un giustiziere americano (per quelli inglesi, vedi il primo articolo della serie). Jimmie Dale nelle vesti di The Grey Seal in dettagli di due copertine del 1921 e del 1922 Il mantello nero era invece tipico di The Shadow (L’Ombra), apparso alla radio dal 1930, nei romanzi dal 1931 e nei film dal 1937. Anch’egli playboy di giorno, nelle vesti di Lamont Cranston, e nemesi dei criminali la notte, Shadow fu tra le prime fonti d’ispirazione per Batman: fino al 1932, anche lui portava un cappuccio scuro. Lo Shadow definitivo (1932) e l’attore René Cresté nel ruolo di Judex (1916) L’autore delle sue storie nei pulp, Walter Gibson disse d’essersi rifatto a Dracula. Anche se vari elementi poi comuni pure a Batman (l’abilità nella lotta, i gadget moderni, i travestimenti, il covo sotterraneo) e l’aspetto definitivo di Shadow ricordavano molto Judex, il giustiziere di un serial cinematografico muto francese il cui primo episodio del 1916 si intitola “L’Ombra misteriosa”. La somiglianza era tale che quando nel 1940 uscirà il fumetto di The Shadow, in Francia sarà chiamato… Judex. The Shadow del 1932 2 zel 1933 in posizioni simili a due Batman del 1941 e 1939 Il fatto che il vendicatore Ravengar, nato per fare concorrenza a Judex in un altro serial del 1916 intitolato negli Usa ”The Shielding Shadow” (L’Ombra protettrice), si rendesse invisibile con l’ipnosi, deve avere ispirato l’analogo potere di Shadow. Batman si limiterà a mimetizzarsi tra le ombre grazie al proprio costume. A parte ciò, varie situazioni tipiche di Shadow si sarebbero ritrovate spesso nelle prime storie di Batman. Anche alcune delle prime copertine di Batman paiono ispirate da quelle di Shadow dipinte da George Rozen. Copertine di The Shadow del 1933 e 1939 simili a copertine di Batman del 1941 e 1943 Bill Finger ammise in seguito di avere addirittura ripreso la trama del primo episodio di Batman, “The Case of the Chemical Syndacate” (Il caso del sindacato chimico), dal romanzo di The Shadow del 1936 “Partners of Peril” (Soci nel pericolo), scritto da Theodore Tinsley. Forse lo scelse perché vi appaiono molti pipistrelli. Il romanzo di The Shadow del 1936 che ispirò il primo episodio di Batman del 1939 Pure qualche scena del bat-esordio fu ripresa da illustrazioni del romanzo, certo fornite al disegnatore Bob Kane da Bill Finger. Illustrazione da Partners of Peril (1936) simile a una scena del primo episodio di Batman (1939) E nel romanzo di Shadow del 1937 “The Masked Headsman” (Il Carnefice Mascherato), apparve un criminale con un cappuccio blu che celava la metà superiore del volto un po’ come Batman. Copertina del romanzo di Shadow The Masked Headsman, 1937 Anche l’uso delle pistole, per di più dello stesso modello, accomuna The Shadow al Batman del primo anno. The Shadow (1937) e Batman (1940) con pistole dello stesso modello Lo sceneggiatore Gardner Fox prese l’idea del batarang, il boomerang-rampino a forma di pipistrello apparso dal quinto episodio di Batman, dal romanzo del 1935 “Lingo”, in cui The Shadow ne usava uno identico giallo. Dall’episodio seguente anche Batman lo utilizzerà come Shadow, legandolo alla batfune per scalare le pareti. Batman con il primo batarang (1939) e The Shadow sulla copertina del romanzo “Lingo” (1935) In cambio The Shadow, nel 1940, riprese l’idea delle ventose per scalare i muri dal terzo episodio di Batman. Batman (1939) e The Shadow (1940) mentre scalano i muri con le ventose Poiché, ispirandosi a Re Artù, Gibson aveva soprannominato The Shadow Knight of Darkness (Cavaliere dell’Oscurità), Bill Finger conierà per Batman l’analogo soprannome di Dark Knight (Cavaliere Oscuro). Come si diceva, Shadow è maestro di travestimenti, talento comune a molti eroi, da Sherlock Holmes a Batman. Tra gli eroi citati da Finger come ispirazioni per Batman c’è proprio Sherlock Holmes, per le brillanti deduzioni investigative e l’aiutante a cui comunicarle. Affinità tra Sherlock Holmes (1903-1916) e Bruce Wayne (1939-1941) Nei primi albi di Batman, Bruce Wayne ha abiti a quadretti, vistose vestaglie e la pipa proprio come Holmes. Affinità tra Sherlock Holmes (1911-1932) e Bruce Wayne (1940) Oltre a The Shadow tra i personaggi dei pulp riscuoteva grande successo Doc Savage. Creato nel 1933, Doc Savage è dotato come Batman di perfetta forma fisica, abilità scientifiche e vari gadget tecnologici. Nelle origini di Batman del 1939 e in altri episodi, si vede Bruce Wayne in camice intento a esperimenti scientifici, come Doc Savage in una copertina di Walter Baumhofer del 1935. Un atteggiamento forse ispirato a sua volta a una scena del film Sherlock Holmes del 1916, in cui l’attore William Gillette faceva misteriosi esperimenti. Attività scientifiche di Sherlock Holmes (1916), Doc Savage (1935) e Bruce Wayne (1939) Nella storia in cui Gardner Fox e Bob Kane “inventarono” il batarang, apparve anche il primo mezzo aereo di Batman, il batgyro, ispirato all’autogiro usato da Doc Savage (ma anche da Shadow). L’autogiro (in inglese autogyro) è un velivolo inventato nel 1919 dallo spagnolo Juan de la Cierva che ricorda il successivo elicottero, ma dalla fusoliera simile a un aeroplano. Rispetto al batplano, che lo sostituirà dal 1940, il batgyro era meno veloce, ma aveva il vantaggio di poter rimanere immobile sospeso in aria. Autogiro autentico (1930), batgyro di Batman (1939) e autogiro di Doc Savage (nella versione dei fumetti Marvel, 1975) Dal 1938 Doc Savage indossa una cintura contenente vari attrezzi miniaturizzati, tra cui arpione e filo d’acciaio per le scalate, che l’anno dopo ispirerà la batcintura, in cui Batman tiene tra l’altro il batarang e la batfune. Cintura multiuso di Doc Savage (1938) e di Batman (1939) Poiché Doc Savage è un maestro dei travestimenti, ripone nella cintura multiuso anche l’occorrente per camuffarsi e cambiare fisionomia, per quanto appaia improbabile. Esattamente come farà Batman. Copertina di Doc Savage (1939) e vignetta di Batman (1941) in cui i due personaggi alterano i loro volti Altre ispirazioni verranno dai romanzi di The Phantom Detective, usciti dal 1933, con l’ennesimo milionario mascherato, Richard Curtis van Loan, che combatte il crimine appunto con il nome The Phantom, “Il Fantasma” (personaggio che ha ispirato fin troppo da vicino l’omonimo The Phantom, fumetto creato per i quotidiani nel 1936 da Lee Falk – NdR). Copertina di The Phantom Detective n. 1 (febbraio 1933) Da lui Batman pare avere preso l’idea di essere, più che un vigilante, un detective mascherato che collabora con la polizia, come uno Sherlock Holmes in incognito. Se il Batman del 1939 agiva con violenza fuori della legge come The Shadow, dal 1940, eliminati gli eccessi brutali per volere dell’editore e introdotto il giovane Robin per alleggerire l’atmosfera, si comporterà sempre di più come The Phantom dei pulp, finché nel 1941 sarà perfino nominato poliziotto onorario. Batman braccato dalla polizia (inizio 1940) e poi nominato poliziotto onorario (fine 1941) Dati tali stretti rapporti con le autorità, nel 1942 viene introdotto il batsegnale, a imitazione del faro sul tetto del giornale di van Loan, con cui il direttore Frank Havens poteva contattare The Phantom (Detective) d’urgenza. Un prestito forse agevolato dal fatto che i primi supervisori di Batman collaboravano con l’editore di The Phantom Detective. Il faro con il batsegnale, con cui la polizia chiama Batman (anni 1942-1949) The Phantom affrontò un vampiro dal mantello simile a Batman e, a inizio 1939, un criminale detto The Bat, affine all’omonimo del 1920 (vedi sempre qui), in un romanzo del futuro sceneggiatore di Batman Charles Green. La copertina di The Phantom contro il Vampiro (anni 1930) e contro il criminale The Bat (1939) A fine 1933 esordirono i romanzi del violento eroe pulp The Spider (Il Ragno), alias il milionario Richard Wentworth, che come Batman ha vesti scure, ampio mantello, si lancia sui criminali appeso a una fune (un cappio che imita la tela di ragno, anticipando Spider-Man) e si trucca da vampiro per terrorizzare i delinquenti. La copertina di un numero di The Spider (anni trenta) e una vignetta dal secondo episodio di Batman (1939) Nel romanzo del 1935 “Death Reign of the Vampire King” (Il regno della morte del re dei vampiri), The Spider affronta perfino un supercriminale detto The Bat Man, che vola con ali artificiali e controlla pipistrelli vampiri. La copertina del romanzo in cui The Spider affronta Bat Man, il re dei vampiri (1935), lanciandogli una “ragnatela” Nel serial cinematografico uscito nel 1938, The Spider ha un cappuccio scuro che lascia scoperta la bocca come quello di Batman. Sul quale, come sul mantello, sono disegnate ragnatele antesignane dell’Uomo Ragno. La maschera di The Spider nel serial The Spider’s Web (1938) Un’altra maschera affine, e pure legata ai pipistrelli, era apparsa sulla rivista Weird Tales nel 1933, nella copertina di Margaret Brundage dedicata al racconto “The Vampire Master” (Il Signore dei Vampiri). La maschera stile pipistrello di una copertina di Margaret Brundage (1933) Tra 1933 e 1934, Murrey Leinster scrisse alcuni romanzi sul detective-fuorilegge Black Bat (Pipistrello Nero), privo di costume nelle storie ma, in qualche illustrazione simbolica, travestito da pipistrello. La prima versione di Black Bat (febbraio 1934) Si veste da pipistrello nelle strip di Topolino del 1934 anche The Bat Bandit (Il Bandito Pipistrello), criminale con ali fittizie e cappuccio con orecchie a punta, ispirato di certo al personaggio The Bat degli anni 1920-1930. La parte finale di Topolino contro The Bat Bandit (1934) The Bat divenne anche il nome di un giustiziere in quattro racconti scritti sotto pseudonimo e oggi attribuiti all’autore di Zorro, Johnston McCulley, usciti tra 1934 e 1935 sulla rivista Popular Detective, in cui il detective Dawson Clade, accusato ingiustamente e dato per morto, per dimostrarsi innocente si arma di cappuccio e pistola a gas, anticipando le fiale della batcintura che a loro volta rilasceranno del gas, inizialmente mortale. La pistola a gas del giustiziere The Bat (1934) e le prime fiale di gas di Batman (1939-1940) La scena in cui un pipistrello entra nella stanza, ispirando a Clade il nome e simbolo di The Bat, sarà identica nelle origini di Batman del 1939, certo non per coincidenza… ma il modello non ebbe la fortuna dell’imitatore. La scena in cui Wayne decide di diventare Batman (1939) Infatti le storie di The Bat s’interruppero presto, per esser raccolte in volume solo nel 2016. La versione in volume dei racconti del giustiziere The Bat (2016) Tra 1935 e 1936 uscirono su Weird Tales le storie di Doctor Satan scritte da Paul Ernst, su un genio del male e delle scienze occulte. Nelle copertine di Margaret Brundage il suo ampio mantello e il cappuccio cornuto, che gli lascia scoperti bocca e mento hanno molta affinità con il futuro Batman, colore rosso a parte. Le copertine di Doctor Satan (1935-1936) e la cappa simile di Batman (1940-1941) In un romanzo della serie di Secret Agent X, del gennaio 1936, un altro supercriminale, l’imperatore Zero, ha al suo servizio dei minion (scagnozzi) incappucciati e dalle grandi ali definiti bat-men (uomini-pipistrello). Le fattezze dei bat-men in una copertina di Secret Agent X (1936) Subito dopo, sulla rivista pulp Spicy Mystery Stories del febbraio 1936, uscì un racconto di Lew Merrill dal titolo “Batman”, una storia psicologica in cui sembra che la mente di un uomo sia stata trasferita in un pipistrello. Come la precedente storia di The Spider, potrebbe aver ispirato a Bob Kane il nome del suo protagonista. Illustrazione del racconto “Batman” su Spicy Mystery Stories (1936) Più realistico fu il programma radio, nato nel 1936, Gang Busters (catturatori di bande criminali). Riprendeva lo stile del radiodramma G-Men, ispirato l’anno prima dall’omonimo film, riportando casi reali e vere procedure di polizia. Il primo romanzo che ne derivò nel 1938, “Gang Busters in Action”, aveva illustrazioni di Henry Vallely che saranno copiate da Bob Kane l’anno dopo, sia nel primo episodio di Batman sia nella sequenza delle sue origini. Le illustrazioni di Gang Busters in Action (1938) imitate da due episodi di Batman (1939) Invece il piccolo Bruce Wayne in lacrime per la morte dei genitori sarà preso da un’illustrazione di Vallely del racconto del 1937 “Junior G-Men”, tratto dall’omonimo radiodramma dedicato ai ragazzi a partire dal 1936. Le affinità tra una illustrazione di Junior G-Men (1937) e il piccolo Bruce Wayne (1939) Nel 1936 nacque alla radio anche il giustiziere The Green Hornet (Il Calabrone Verde), alias l’editore playboy Britt Reid, adattato in romanzi pulp e fumetti dal 1940, la cui pistola a gas soporifero derivò forse dal The Bat del 1934. Le prime edizioni in romanzi e fumetti di The Green Hornet (1940-1941) In pubblicità e foto del programma, la sagoma del calabrone era proiettata da Green Hornet o dall’attore che lo interpretava alla radio, Al Hodge, come quella del pipistrello poi proiettata da Batman o da Bruce Wayne. Le prime sagome del simbolo di Green Hornet (1939) e scene simili di Batman, in fumetti (1940) e film (1943) Altra peculiarità di Green Hornet è il ruolo centrale della sua auto Black Beauty (Bellezza Nera), una berlina potenziata e con accessori speciali. Da questa deriverà nel 1939 l’auto di Batman, che dal 1941 avrà nome batmobile, un analogo e definitivo colore scuro e, con il tempo, una lunga serie di modelli dotati dei più vari gadget. Le prime versioni dell’auto di Green Hornet (1936-1941) e di Batman (1939-1940-1941) Vari eroi pulp precedenti avevano anche più di un aiutante, tra cui il tassista-autista Shrevvy di Shadow. In Green Hornet, ripetendo la formula del radiodramma western Lone Ranger, la cui sola spalla era un nativo americano, fu riportata in ambito metropolitano l’idea del partner dell’eroe, nel suo caso il giapponese Kato, interpretato alla radio da Tokutaro Hayashi, che lo aiuta sia negli scontri sia come maggiordomo e autista. Le prime versioni dell’orientale Kato, alla radio (dal 1936) e a fumetti (anni 1940) Queste funzioni in Batman saranno divise tra Robin, apparso dal 1940, e il maggiordomo Alfred, introdotto nel serial del 1943 con il volto di William Austin, da cui nel 1944 deriverà la sua fisionomia definitiva, in entrambi i casi con divisa da autista analoga a quella di Kato. E anche altri personaggi di Batman deriveranno, almeno in parte, dai pulp. Vediamone una carrellata. Le prime versioni di Alfred in film (1943) e poi a fumetti (1944) Un commissario James Gordon era l’alter ego del vigilante The Whisperer (Il Sussurratore), in romanzi usciti dal 1936. Il commissario di Gotham, all’inizio più anziano, avrà lo stesso nome e abiti e fattezze simili, con in più baffi e occhiali. Anche il soprannome del primo James Gordon delle pulp, Wildcat (Gatto Selvatico), fornirà a Finger il nome di un altro suo giustiziere a fumetti, creato con il disegnatore Irwin Hasen nel 1942. Le prime versioni di James Gordon nei romanzi pulp (1936) e nel primo episodio di Batman (1939) Il primo nemico di Batman in stile supercriminale del 1939, Doctor Death (Dottor Morte), ha lo stesso nome di un sinistro personaggio dei pulp, dalle analoghe capacità scientifiche, apparso nel 1934. Le simili attitudini del Doctor Death dei pulp (1934) e di quello di Batman (1939) Qualche ispirazione verrà anche dai fumetti dei quotidiani. Infatti, la galleria dei grotteschi nemici di Batman ricorderà vagamente quelli di Dick Tracy. Un “uomo senza volto” incontrato da Batman nel 1939 fu copiato di sicuro dall’assassino camuffato Frank Redrum, detto The Blank (Il Vuoto), apparso nelle strip di Dick Tracy nel 1937. Le fattezze simili di The Blank in Dick Tracy (1937) e di un “uomo senza volto” in Batman (1939) All’epoca tali ricalchi erano abituali per molti fumettisti. Anche la copertina di Batman su Detective Comics n. 33 fu copiata da una storia del detective Speed Saunders, uscita sempre su Detective Comics, nel n. 13. Una vignetta di Speed Saunders (1937) e una copertina di Batman (1939) Un altro avversario di Batman del 1940, il professor Hugo Strange, ricorda il Professor Moriarty di Sherlock Holmes. Una scena del suo primo scontro con Batman fu ricalcata da una strip di Terry and the Pirates di Milton Caniff, in cui il rapporto tra l’avventuriero Pat Ryan e il giovane Terry anticipava quello tra Batman e Robin. Posizioni di lotta in Terry and the Pirates (fine anni 1930) e in Batman (1940) I mostruosi giganti creati dal Professor Strange su Batman n. 1 furono molto probabilmente ispirati da quelli, assai simili, apparsi nel 1934 nel terzo romanzo di Doc Savage, dal titolo “The Monsters” (I mostri). Le enormi mani di mostri giganti afferrano sia Doc Savage (1934) sia Batman (1940) La scena finale di quella storia, in cui il batplano abbatte con il gas l’ultimo mostro facendolo cadere dalla cima di un grattacielo, fu un’ovvia citazione del film King Kong. Mentre la caduta di Strange verso un’apparente morte nel 1940, rievocava l’analoga caduta di Moriarty nell’ultimo scontro con Holmes. Le ultime scene di King Kong (1933) e di una storia da Batman n. 1 (1940) Un criminale chiamato Joker era apparso in una storia del detective Bulldog Black, “The Grim Joker” (Il truce Jolly) di Theodore Tinsley, uscita su The Whisperer nel 1936. La carta da gioco visibile all’inizio può aver ispirato i primi schizzi del Joker simile a un giullare del disegnatore Jerry Robinson, che invece del viso truce del racconto ne abbozzò uno ghignante, usato nella sua prima apparizione del 1940. Lo incipit illustrato del racconto “The Grim Joker” (1936) e i primi bozzetti per il Joker di Batman (1940) Dopo che Bob Kane gli mostrò la proposta di Robinson, Bill Finger fornì come modello per il volto del Joker delle foto di Conrad Veidt, nel film “The Man Who Laughs” (L’uomo che ride) di Paul Leni del 1927. Modelli da The Man Who Laughs (1927) per The Joker (1940-1942) Ma la figura snella e l’abito con lo spacco del Joker dietro potrebbero essere derivati dall’ambiguo uomo sorridente di un’illustrazione della storia “Song of Death” (Canto di Morte), uscita sulla rivista pulp Amazing Stories nel 1938. Il tema della musica della morte apparirà poi anche in una storia con il Joker della fine del 1940. Modello possibile da Amazing Stories (1938) per The Joker (1940) Il costume del Joker in un flashback del 1951, in cui agiva come Red Hood (Cappuccio Rosso), pare ripreso invece dalla storia di Tinsley “The Scarlet Ace” (L’Asso Scarlatto) uscita su All Detective Magazine nel 1930. Modello probabile da The Scarlet Ace (1930) per Red Hood (1951) L’attore trasformista Clayface (Faccia d’Argilla), altro nemico di Batman dal 1940, fu di certo ispirato da Lon Chaney. Agiva infatti come il Fantasma dell’Opera, uno dei mostri del muto interpretati da quel camaleontico interprete, e indossava cappello e mantello che di spalle lo rendevano del tutto simile a Chaney in quel film. Modello da The Phantom of the Opera (1925) per Clayface (1940-1941) L’aspetto di questo primo Clayface ricorda molto anche quello di The Shadow, mentre il suo vero nome, Basil Karlo, citava sia Boris Karloff sia Basil Rathbone, lo Sherlock Holmes cinematografico di quegli anni. Modello vago da The Shadow (1939-1940) per Clayface (1940-1941) Nel 1961 apparirà un secondo Clayface, Matt Hagen, che può plasmare come argilla le sue fattezze, lo stesso faceva l’eroe pulp del 1939 The Avenger limitatamente al volto. Modello verosimile da The Avenger (1940) per il secondo Clayface (1961) Un altro ben noto nemico di Batman, The Penguin (il Pinguino), fu creato nel 1941 con un aspetto snob alquanto simile a quello del criminale Broadway Bates, che era apparso nelle strip di Dick Tracy nel 1932. Ritratti di Broadway Bates da Dick Tracy (1932) e di The Penguin da Batman (1941) Volti simili a Two-Face (Due Facce), creato nel 1942, erano già apparsi nel romanzo di The Shadow del 1938 “Face of Doom” (Volto del fato) e nel sopra citato numero di Secret Agent X del 1936. Il primo nome di Due Facce, Harvey Kent, citava il vero nome di Shadow, Kent Allard, che ispirò anche il cognome di Superman, ma poi, forse per evitare confusioni, fu cambiato in Harvey Dent, citando l’autore di Doc Savage, Lester Dent. Sulle copertine di The Shadow (1938) e Secret Agent X (1936) due volti simili a Two-Face (1942-1948) Tornando a Batman, l’eroe pulp più simile a lui fu il secondo Black Bat in costume da pipistrello uscito su Black Book Detective dal luglio 1939 al 1953 per oltre 60 romanzi, firmati G. W. Jones ma scritti da Norman A. Daniels. The Black Bat, seconda versione (1939-1953) Il nuovo The Black Bat era il procuratore distrettuale Tony Quinn, che, deturpato e reso cieco da un criminale con l’acido (idea ripresa da Bill Finger per l’origine di Due Facce), sviluppa tutti gli altri sensi e dopo un’operazione torna in grado di vedere, anche al buio. Così di giorno continua a fingersi cieco e di notte combatte il crimine. The Black Bat appeso a una fune come Batman nel 1939 Tutto ciò ne farebbe il precursore del Devil della Marvel, ma il costume scuro da pipistrello con la cappa plissettata, anche se più corta e con il cappuccio senza orecchi a punta, lo rendeva molto più simile al coevo Batman. The Black Bat e il Batman del 1940 a confronto Che fosse armato di pistole non lo differenziava dal Batman del 1939-1940, che, come abbiamo visto, le usava a sua volta. Dalle maniche di Black Bat, nel 1940, Bill Finger prese l’idea delle punte laterali sui guanti di Batman. The Black Bat e il Batman del 1940 con le pistole e i costumi con punte sotto gli avambracci Le somiglianze erano tali che gli editori dei due giustizieri volevano farsi causa a vicenda per plagio, finché si appurò che il primo romanzo del secondo Black Bat, uscito due mesi dopo l’esordio di Batman, era pronto per la stampa già dal dicembre 1938. Nonostante le affinità, erano stati ideati indipendentemente. The Black Bat e il Batman del 1940 in una situazione simile Del resto, si è visto che non mancavano precedenti a cui ispirarsi, come se in quegli anni l’intero genere pulp tendesse all’obiettivo di generare una figura simile, quale ideale sintesi di tutta una serie di eroi e antieroi. The Black Bat mentre cade come Batman nel 1940 La serie di The Black Bat avrà grande successo in Germania, dove uscirà dal 1956 come Fledermaus Kriminal-Roman (i romanzi polizieschi del Pipistrello), proseguendo con circa 740 romanzi di produzione locale fino al 1976. The Black Bat viene proseguito in versione tedesca, dopo l’esaurimento della produzione americana Le avventure dell’altro Uomo-Pipistrello, quello a fumetti, avranno una diffusione e una durata ben più vaste e con il tempo Batman incontrerà alcuni dei suoi ispiratori, per esempio in un telefilm del 1967. Dopo il successo della serie tv di Batman con Adam West, fu prodotta quella similare di The Green Hornet, con Bruce Lee nel ruolo di Kato. Sul finire della loro unica stagione televisiva, entrambi apparvero in un episodio in due parti di Batman. The Green Hornet con Batman in un telefilm del 1967 La comparsa insieme delle due coppie d’eroi con le rispettive auto evidenziarono le affinità tra i personaggi. Quasi 50 anni dopo, l’episodio ispirerà la miniserie a fumetti Batman ‘66 Meets the Green Hornet. The Green Hornet e Batman nella copertina di Alex Ross per il n. 5 della miniserie (2014) Batman incontrerà anche The Shadow in due albi del 1973 e 1974, in cui si scoprirà che da bambino l’aveva visto in azione traendone ispirazione. In seguito ci saranno altri incontri. Vivrà anche avventure con Doc Savage e altri personaggi nel ciclo First Wave, uscito tra 2009 e 2011 ma ambientato intorno al 1940, così da chiudere il cerchio… almeno per ora. The Shadow e Doc Savage con Batman in albi del 1973 e del 2009 Qui la prima parte! Qui la seconda parte! E qui la terza parte! (Da La seconda cosa). Navigazione articoli LA VERGINE SUICIDA EUFRASIA E CORTO MALTESE PIPPO ALL’INIZIO ERA UN VECCHIETTO