avanzan ciechi

persa la meraviglia –

dita su aria

Fotografia di Eric Pickersgill

 

Questo haiku è World © di Tea C. Blanc. All rights reserved

 

L’haiku è un componimento breve di 3 versi e 17 sillabe, divise in 5-7-5, privo di titolo, maiuscole e spesso di punteggiatura.
Nasce in Giappone e riflette l’amore della cultura nipponica per il minimalismo e le cose semplici e concise.

L’haiku è un “punto d’arrivo” e non “di partenza”. Non è un esercizio intellettuale o una esibizione di tecnica stilistica: è di più.
In esso non esistono soggetto né oggetto. La poesia fa largo al vuoto.
E le porte del vuoto vengono aperte dai concetti di sabi: il tempo che scorre, il continuo mutamento. (Kyorai, grande teorico classico di haiku, dà del concetto di sabi la seguente definizione: “…è il colore del verso…”). E di wabi: ricchezza spirituale, anch’essa un ideale estetico chiave per i giapponesi, importantissimo nello Zen. Non di facile definizione, sta ad indicare una sensazione di solitudine, una ricchezza spirituale opposta al materialismo, quiete interiore, nonché la capacità di cogliere l’intima bellezza delle cose semplici e rifuggire da tutto ciò che è forma, apparenza, ostentazione.

 

4 pensiero su “AVANZAN CIECHI – HAIKU”
  1. Mamma Moscerina guarda i suoi cuccioli, sorride materna e moscerina, e dice loro che la dea bendata che scrive le vite di tutti avrebbe potuto piazzarli nella tela mentre scende la Donna Ragna per quell’ultimo bacio, ma ha preferito, bontà sua, lanciarli in corsa nel vento perchè possano apprezzare la gioia di essere liberi liberi liberi.

    I cuccioli tastano l’aria con le loro ditine libere libere libere e sorridono cuccioli. Intanto avanza il parabrezza dell’ auto in corsa.

  2. Questo ti fa pensare questo haiku, Crepascolo?

    C’è chi direbbe: un solo istante di libertà vale più di cento anni in una gabbia.
    Ma anche chi replicherebbe: non è la gabbia che fa la mancanza di libertà, ma è la mancanza del senso della libertà.

  3. Dita Von Deeta se ne stava nella sua gabbia dorata da cento anni. Dopo il crepuscolo si esibiva per il suo tycoon Hai Koon nuotando in una gigantesca coppa di champagne o. Hai era contento così. Dita non chiedeva di meglio.

    Saba Sabi era la capo governante. Sferoidale , avrebbe dato un dito per sfuggire alla gabbia del suo corpo e forse una mano perchè Hai la guardasse come guardava le mani di Dita che giocavano con le bollicine nella coppa. Le due donne passavano tante ore discutendo. Saba sosteneva non sia una gabbia a fare la mancanza di libertà quanto la mancanza di senso: per quanto tempo una donna può essere felice tuffandosi in un calice oversize ripieno di Dom Pérignon ?
    Tanto disse che Dita prese il volo una sera poco dopo il crepuscolo.
    Hai non la prese benissimo. I suoi minions fecero a pezzi il prezioso e titanico bicchiere. Il primo mese fu triste. Dal secondo Saba prese a magnificare la libertà ed il senso delle cose semplici.
    All’inizio del terzo mese, Saba danzava in una gigantesca coppa da macedonia con meloni ed angurie truccati da acini di uva . Hai era di nuovo felice. Saba non chiedeva di meglio.

    1. Un giorno arrivò al maniero di Hai Koon un principe.
      Hai divenne geloso, Saba stravedeva per lui e danzava ogni sera meglio. I due cominciarono a litigare, tirandosi meloni e angurie, finché il principe non li fermò alzando un dito e si tolse la misteriosa maschera che non aveva mai tolto: dietro si nascondeva il volto della Morte. Con uno sguardo li incenerì.
      Ma la storia non finisce qui. Saputo dell’esistenza di Dita dagli insulti che i due si erano tirati durante la lite, la cercò e quando la trovò le diede l’immortalità, un grande ma duro dono che può sopportare solo chi sa prendere il volo.

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