Antiniska Nemour, nata a Milano nel 1957, faceva la telefonista nella popolare trasmissione televisiva “Portobello” condotta da Enzo Tortora. Portobello è il primo esempio di televisione a base di inserzionisti e fenomeni da baraccone, un talk-show che Tortora conduce con abilità facendogli toccare incredibili indici di ascolto dal 1977 al 1983. Antiniska Nemour è una bella ragazza che sotto la guida dell’affascinante Renée Longarini contribuisce a dare brio al programma. Prima di essere ingaggiata nel cast delle belle telefoniste, fa una rapida incursione nel cinema interpretando un ruolo malizioso ne Il bocconcino (1976), un film di Romano Scandariato fin troppo ispirato a Malizia. Si tratta del primo film di un onesto aiuto-regista che prova a fare il grande salto, ma il cinema erotico non è proprio il suo campo. Antiniska Nemour sostituisce nel ruolo principale niente meno che Taryn Power, sorella di Romina, che chiede troppi soldi per un ruolo sexy. Il film, girato sul Lago Maggiore, vede protagonista un pessimo Lucio Flauto (per il critico Mereghetti invece è l’unico che si salva), Claudio Gallone (adesso giornalista) e addirittura il presentatore per ragazzi Febo Conti. Antiniska è la cuginetta scatenata che insidia il liceale Gallone alle prese con i primi turbamenti. Antiniska è anche nel cast minore di Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini (1975), dove interpreta una delle vittime sacrificali degli infernali gerarchi fascisti. “Sembrava di vivere un’altra realtà e, a furia di vedere cose tanto estreme e strazianti, da parte nostra cresceva una forma di esaltazione”, racconta a Paola Zanuttin del “Venerdì di Repubblica”, che nel settembre 2005 l’ha intervistata sul film maledetto del regista romano. Antiniska sostiene che nella sequenza di coprofagia (in realtà gli attori mangiavano cioccolata con canditi) una delle vittime vomitò sul serio. “L’unica scena di gioia, che poi non venne mai montata, è quella in cui la troupe ballava il boogie boogie. Anche Pasolini partecipò al ballo ed eravamo tutti contenti di stare assieme. Non so perché sia stata tagliata, era una scena carina”. Raggiunge la popolarità con Portobello e subito dopo viene ingaggiata dal regista di cinema comico-erotico Sergio Bergonzelli. Interpreta così La sposina (1977), in un periodo in cui diverse bellezze televisive cadono nella rete del cinema sexy. Antiniska Nemour fa la stessa fine di Sabina Ciuffini: interpreta un film e poi scompare, pure se nel suo caso la pellicola non è così inguardabile. Me la sono vista in anni recenti e ne conservo un buon ricordo. Bergonzelli, in puro stile Joe D’Amato, si occupa di soggetto, sceneggiatura e regia; la produzione è povera, ma le idee sono divertenti. Nico Fidenco dà un tocco d’artista firmando le musiche, forse fa pure troppo visto il livello del film. Antiniska Nemour è Chiara, la moglie un po’ puttana di Carlo De Mejo (un attore che dire pessimo non rende l’idea), scrittore impotente che non riesce a pubblicare un romanzo. Chiara si accorge del problema sessuale del marito solo dopo il matrimonio, visto che prima delle nozze lui affermava che la voleva rispettare. Nel film si scambiano i ruoli tipici della società maschilista e la vediamo impegnata a farsi diversi bei ragazzi prima di convolare a giuste nozze. Nel cast c’è anche l’ottimo Riccardo Garrone nei panni dell’editore che pubblica il libro di De Mejo solo per farsi la Nemour. Alla fine il marito scopre il tradimento e la rabbia che sfoga contro l’editore e la moglie gli fa recuperare la virilità. Come dire che non tutte le corna vengono per nuocere. https://www.youtube.com/watch?v=jwqpnRFxjPE Un anno dopo l’uscita di questo film piuttosto innocente e con poche scene di nudo viene realizzata una versione porno distribuita soprattutto sul mercato orientale. Il nuovo titolo hard è Taxi Love servizio per signora (1977), la storia viene rimontata e infarcita di inserti hard che non sono certo girati da Antiniska Nemour. La sposina è un film più comico che erotico, però Bergonzelli sa essere malizioso e la bella telefonista di Portobello dà il meglio di sé in alcune sequenze erotiche. Si pensi alle avances molto spinte di Tiberio Murgia (un ottimo caratterista), padrone del negozio dove la sposina lavora. Lui ha promesso di presentare il marito all’editore Garrone ma in cambio vuole farsi la Nemour, che si concede a gambe larghe sul tavolo dello studio. Prima era stata la volta di un cliente a scatenare le voglie represse della sposina, mentre ascoltavano insieme un brano musicale molto sensuale. In un’altra occasione Antiniska ci mostra le lunghe gambe dall’alto di una scala in una scena a imitazione di Malizia. Quando entra in azione Garrone ci sono altre situazioni erotiche abbastanza riuscite con l’editore nei consueti panni dello sporcaccione che si vuol fare la giovane sposa. Antiniska Nemour ne viene fuori abbastanza bene, certo che la sua recitazione lascia a desiderare ed è doppiata alla grande, ma almeno la bella telefonista sa essere sexy e maliziosa. Dopo i pochi film degli anni settanta non la rivedremo più. Filmografia di Antiniska Nemour Il giudice e la minorenne, regia di Franco Nucci (1974) Quella provincia maliziosa, regia di Gianfranco Baldanello (1975) Salò o le 120 giornate di Sodoma, regia di Pier Paolo Pasolini (1975) Storie di vita e malavita, regia di Carlo Lizzani (1975) Il bocconcino, regia di Romano Scandariato (1976) Brogliaccio d’amore, regia di Decio Silla (1976) La sposina, regia di Sergio Bergonzelli (1976) Una donna di seconda mano, regia di Pino Tosini (1977) L’ultima orgia del III Reich, regia di Cesare Canevari (1977) La sorella di Ursula, regia di Enzo Milioni (1978) L’ultimo libro di Gordiano Lupi: “Storia della commedia sexy all’italiana, volume 1 – Da Sergio Martino a Nello Rossati”, Sensoinverso Edizioni 2017 Navigazione articoli IL MONDO TENEBROSO DI JOHN CARPENTER IN 8 SEQUENZE GRANDI LEZIONI DI REGIA IN 22 SEQUENZE