Gli X-Men sono stati uno degli albi di punta della Marvel per oltre un decennio, specie da quando l’autore inglese Chris Claremont prese le redini della serie, trasformando una serie che era il fanalino di coda della produzione a oggetto di culto.

Una delle chiavi del successo di Claremont è quella di aver preso un gruppo ricco di nuovi personaggi – la famosa seconda genesi degli X-Men – su cui potersi sbizzarrire con tutte le proprie trovate creative, in quanto queste “creature vergini” e totalmente plasmabili rimpiazzavano il team originale creato da Stan Lee e Jack Kirby nel 1963.

Ma se Wolverine e compagni proliferavano, che cosa accadeva ai loro predecessori? Come vedremo, non tutti se la sono cavati molto bene…

 

VIA IL VECCHIO, DENTRO IL NUOVO

La squadra originale era composta da adolescenti mutanti riuniti dal professor Charles Xavier: comprendeva Scott Summes/Ciclope, Hank McCoy/La Bestia, Warren Worthington II/Angelo, Bobby Drake/l’Uomo Ghiaccio e la rossa Jean Grey aka Marvel Girl.

 


Questi primi X-Men furono pubblicati dal 1963 al 1970: a poco a poco l’interesse del pubblico verso questo team di eroi reietti iniziò a scemare, facendo chiudere la serie, che del resto non aveva mai avuto veramente successo.

Nel 1975 la Marvel, in virtù del fatto che i suoi fumetti cominciavano a venire pubblicati anche all’estero, rilanciò la serie con una nuova formazione composta da eroi internazionali, che sarebbero andati a sostituire parte della squadra originale.

Mentre Ciclope e Marvel Girl continuarono la loro epopea, diventando più popolari che mai grazie alla rivalità instaurata dal primo con Wolverine e la seconda con la saga di Fenice, che cosa accadeva ai tre “epurati”?

Che cosa è successo a Bestia, Angelo e Uomo Ghiaccio dal 1975? Per quanto riguarda il forbito Hank McCoy, dopo qualche avventura da solista nel 1972 sull’albo Amazing Adventure, subì una trasformazione grazie ad un composto chimico che lo rese una creatura dal pelo blu che diventerà l’aspetto iconico del personaggio (per opera di Gerry Conway e Tom Sutton).

Steve Englehart nel 1976 trasferì la Bestia sulla serie Avengers, dove si consacrò presso il grande pubblico: per tutti, infatti, la Bestia è quella pelosa membro dei Vendicatori, in cui instaurò un’amicizia solida con Wonder Man che andò a soppiantare, nell’immaginario collettivo, quella creatasi con l’Uomo Ghiaccio all’istituto Xavier.

 


La Bestia divenne quindi un personaggio popolare presso il pubblico solo quando lasciò gli X-Men, tanto che per almeno un decennio lo si è accostato più ai Vendicatori che non ai mutanti di Charles Xavier

Le cose non andarono altrettanto bene ai suoi compagni Angelo e Uomo Ghiaccio.

Pur facendo una comparsata di tanto in tanto su altre serie (come fece per esempio l’Uomo Ghiaccio su Amazing Spider-Man n. 92 all’indomani della morte del capitano Stacy), c’era la sensazione che la Marvel non sapesse cosa farne, dei due eroi mutanti.

Li prese in mano lo sceneggiatore Tony Isabella con l’intento di farne una serie “on the road” semiumoristica con due ex X-Men che attraversano l’America vivendo svariate avventure.

Gli editor della Marvel invece fecero pressioni affinchè la serie si allargasse ad altri supereroi e divenisse l’ennesimo team, questa volta però con base sulla costa ovest, a Los Angeles.

La squadra prevedeva, oltre ai due mutanti, un elemento femminile (la Vedova Nera, anche lei in cerca di una collocazione), un forzuto (Ercole, in uscita dai Vendicatori) e un eroe consolidato con una serie stand-alone: Ghost Rider la spuntò su Power Man, Son of Satan e Capitan Marvel.

La nuova serie debuttò nell’ottobre del 1975: Angelo, ricco imprenditore, finanziava le imprese del gruppo.

 


Fin da subito il team sembrava mal amalgamato, una macedonia di eroi poco affini tra loro (soprattutto Ghost Rider sembrava un pesce fuor d’acqua, essendo un eroe solitario e maledetto), e anche lo staff creativo subiva rotazioni continue, passando dalle matite di Don Heck a quelle di George Tuska, di Bob Hall e infine di un giovane John Byrne.

Di elementi narrativi significativi segnaliamo alcune rivelazioni sul passato della Vedova Nera e l’esordio nel Marvel Universe di Stella Nera, eroina sovietica che verrà brevemente corteggiata dall’Uomo Ghiaccio.

Con una pubblicazione passata in breve tempo da mensile a bimestrale, Champions durò appena 17 numeri chiudendo nel 1978.

 


La squadra si sciolse e ognuno andò per la propria strada: la Vedova Nera trovò il suo destino sulle pagine di Daredevil, Ercole tornerà in seno ai Vendicatori (diventando un elemento importante nelle storie degli anni ottanta) mentre Ghost Rider tirerà con la sua serie da solista fino al 1983, per poi consacrarsi definitivamente negli anni novanta.

Chi rimase senza occupazione furono ancora una volta Angelo e Uomo Ghiaccio, che a quanto pare non riuscivano a conquistarsi la loro fetta di pubblico.

 

I NUOVI DIFENSORI

Una nuova occasione per loro arrivò nel 1983, quando sul numero 125 della serie The Defenders ci fu un cambio di formazione, proprio come avvenne con gli X-Men circa 10 anni prima: i membri originali lasciarono la squadra mentre dei nuovi elementi prendevano il loro posto; tra essi c’erano appunto Angelo e Uomo Ghiaccio, che si univano al loro ex commilitone Bestia insieme a Valchiria, Gargoyle e Dragoluna.

 


Su testi di De Matteis prima e Peter Gillis poi, su disegni del modesto Don Perlin, al contrario di Uncanny X-Men la serie non beneficò del ricambio di personaggi, anzi, senza i vecchi beniamini non sembravano sortire l’interesse del pubblico (in Italia, The New Defenders risulta inedita).

Ancora una volta Angelo e Uomo Ghiaccio non trovarono fortuna nella loro nuova squadra, e nel 1986, a 10 anni esatti dalla cancellazione di The Champions, anche New Defenders chiude i battenti, ma stavolta la fortuna è dalla parte del piumato Warren e del gelido Bobby…

 

LA RINASCITA SU X-FACTOR

Negli anni ottanta gli X-Men iniziarono a diventare il titolo forte della Marvel, e nel 1986, su intuizione di Bob Layton e Jackson Guice, la Marvel decise di riformare il quintetto originario degli X-Men in una nuova serie chiamata X-Factor.

Con la scusa del ritrovamento di Jean Grey (sopravvissuta retroattivamente alla saga di Fenice Nera) e del fatto che gli X-Men avevano accolto l’ex nemico Magneto nelle loro fila, i 5 ex compagni si riunirono in un nuovo team. Con la scusa di essere “cacciatori di mutanti” il quintetto andava alla ricerca di mutanti per dar loro una casa e addestrarli, portando avanti il sogno di Charles Xavier.

 


I testi passarono presto nelle capaci mani di Louise Simonson (a volte accompagnata nei disegni dal marito Walt) che portano il titolo a un buon livello qualitativo, oltre a dare maggior spessore a Warren e Bobby, rimasti poco sviluppati rispetto ai loro compagni.

In questo periodo l’Uomo Ghiaccio scopre il vero potenziale dei propri poteri, dovendo ricorrere a una cintura di contenimento per non perdere il controllo dei propri poteri. Bobby sviluppa inoltre una relazione romantica con la nippo-americana Opal Tanaka. La loro relazione verrà in seguito rifiutata sia dalla famiglia di Bobby, conservatrice e razzista, e dai parenti di lei, che manderanno i sicari cibernetici Cyburai per rapirla.

Ma il personaggio che beneficia maggiormente delle cure della Simonson è Angelo, ritenuto un personaggio piuttosto noioso e soprattutto dai poteri piuttosto banali (personaggi con la capacità di volare ce ne sono un’infinità) che venne radicalmente modificato sotto la sua gestione.

Dopo aver perso le ali durante l’evento del Massacro Mutante, da parte dei Marauders di Sinistro, Angelo viene rimodellato dal malvagio Apocalisse come uno dei suoi quattro cavalieri:  Morte.

Le ali piumate vengono sostituite da ali di metallo organico affilatissime, in grado di lanciare piume simili a rasoi, e la sua pelle assume un colore azzurrognolo. Ora la mutazione di Angelo – ribattezzato Arcangelo – assume l’aspetto di un freak, perdendo molti dei privilegi che il rango di ragazzo ricco e attraente gli avevano dato fin dalla nascita.

Arcangelo diventa così un personaggio cupo, che agisce in modo più violento, subendo una caduta psicologica che lo rende più rabbioso e “dannato”, più simile ai personaggi che andavano per la maggiore in quel periodo.

X-Factor si rivela un buon titolo per la Marvel, che però nel 1991 decide di reintegrarlo negli X-Men.

 

DI NUOVO X-MEN

Nel 1991 alla storica Uncanny X-Men viene associata una nuova testata, X-Men e basta, presentando così due squadre, il team oro e il team blu. Arcangelo e Uomo Ghiaccio si uniscono alla prima squadra insieme a Tempesta, Colosso e Jean Grey. Delle loro veccchie interazioni con gli altri gruppi non c’è mai menzione, quasi come se gli autori se ne volessero dimenticare.

Orfani di Chris Claremont, che praticamente non li ha mai utilizzati, finalmente i due membri originali tornano a casa, dove ottengono quello spazio e quegli approfondimenti che tra la metà degli anni settanta e la metà degli anni ottanta non erano riusciti ad avere.

Per tutti gli anni novanta fanno parte della squadra, pur rimanendo sempre un po’ in secondo piano rispetto ad altri componenti, come Gambit o Rogue, tanto che vengono messi da parte nei primi anni 2000 sia da Grant Morrison, quando rilancia il titolo con una nuova formazione, sia dal suo successore Joss Whedon: entrambi preferiscono le vicende sentimentali di Ciclope, Jean e la nuova entrata Emma Frost.

Tuttavia nel corso del decennio non sono mancati i rinnovamenti: Angelo con il tempo ha ritrovato le ali piumate (dopo che quelle metalliche gli erano state distrutte da Sabretooth) e la carnagione normale, oltre ad aver sviluppato una mutazione secondaria, ossia quella di poter guarire le persone grazie al suo sangue con il medesimo gruppo sanguigno.

Nel 2015 è Booby Drake a subire il cambiamento più radicale: oltre ad avere un maggiore controllo dei propri poteri, tanto da essere qualificato come “mutante omega” essendo in grado, se lo volesse, di procurare danni all’ecosistema terrestre provocando una glaciazione. Ha ricevuto una svolta narrativa notevole, quando, durante la discussa gestione Bendis, ha rivelato di essere un gay represso.

Questo cambiamento retroattivo ha fatto discutere molti fan perché, per quanto a fasi alterne, Bobby aveva più volte dimostrato interesse verso le ragazze. Ricordiamo la sua infatuazione per Polaris, quella già citata per Stella Nera e la sua relazione con Opal Tanaka (e nella trasposizione cinematografica diretta da Brian Singer instaura una relazione con Rogue).

Un cambiamento che appare quindi gratuito, tuttavia la comunità Lgbt pare averlo gradito, perché probabilmente Bobby aveva represso la sua vera natura in quanto soffriva nell’essere sia mutante sia gay.

 


Questo suo coming out ha fatto discutere, ma gli ha anche dato notorietà, tanto che nel 2017 ha ricevuto dopo anni la sua prima serie da solista in cui affronta questi temi.

Sì, dopo oltre 60 anni di vita editoriale, Uomo Ghiaccio ha ottenuto visibilità unicamente per il suo orientamento sessuale.

 

IN ALTRI MEDIA

Sebbene gli X-Men siano stati trasposti su altri media, Angelo non è uno di quelli che ne hanno beneficiato. Non è presente nella maggior parte dei videogiochi e dei cartoon ad essi dedicati, dove semmai compare come guest-star, ma mai come membro fisso del cast.

Va meglio all’Uomo Ghiaccio, popolare nei cartoni animati fin dal 1981 grazie alla serie L’Uomo Ragno e i suoi fantastici amici, in cui insieme a Firestar condivide la scena con il celebre Arrampicamuri, anche se nelle serie animate successive dedicate agli studenti di Xavier fa solo qualche cameo

Nella trilogia dei film dedicati agli X-Men, Uomo Ghiaccio è nel cast dei protagonisti, soprattutto nel secondo film, in cui appare anche la sua famiglia, con pregiudizi verso i mutanti, e in cui viene approfondita la sua relazione con Rogue. Bobby viene interpretato da Shawn Ashmore.

Angelo, invece, appare solo nel terzo fillm, Conflitto Finale, interpretato da Ben Foster, in cui cerca una cura per la sua mutazione ma che poi rifiuta.

Compare anche in X-Men: Apocalisse, dove vediamo la sua mutazione in Arcangelo, interpretato da Ben Hardy, ma anche qui la sua parte è piuttosto marginale.

 

 

4 pensiero su “ANGELO E UOMO GHIACCIO, I DUE X-MEN “MINORI””
  1. Ricordo una bellissima storia di Angelo e Iceman che con Hulk combattevano una sentinella (che si chiamava Mastermold mi pare) nello spazio. Da quale testata era tratta?

    1. Giostra malefica di John Byrne (script) / Roger Stern (script) / John Byrne (art) / Bob Layton (inks) / Janice Cohen (colors) pubblicata su Incredible Hulk Annual # 7 (in Italia è rintracciabile su Marvel Top # 14 – Grandi Autori Marvel 2: John Byrne / Marvel Masterworks # 131 – I Campioni, vol 1, Panini Comics / Marvel Omnibus # 148 – L’Universo Marvel di John Byrne 2 / Super Eroi Classic # 336 – Hulk 31: Hulk è un mostro! / Marvel Epic Collection # 4 – X-Men: La Saga di Proteus)

  2. Angelo è diventato un “personaggio valido” solo quando è stato tramutato in Arcangelo, subendo un processo simile a quello della Bestia, che ha mostrato le sue potenzialità diventando peloso e unendosi ai Vendicatori (e la Marvel dovrebbe cercare di farlo comparire più spesso sulle loro pagine); dato il telefilm su Simon Williams, si poteva anche realizzare una miniserie di 5 o 6 numeri intitolata Wonder Man & Beast, con comprimari Gargoyle ed Hellcat del periodo Difensori (oltre a vari personaggi dei Vendicatori e degli X-Men)!

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