L’editrice tedesca Aenne Burda ha costruito la propria azienda sul desiderio delle donne di cucire da sé i propri vestiti. Nacque in Germania nel 1909 a Offenburg, piccola città vicina al confine francese. Dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1949, fondò una casa editrice dedicata alla pubblicazione di riviste femminili. L’anno successivo pubblicò la rivista Favorit, che in seguito prese il nome di Burda Moden. Dal 1952 la rivista incominciò a pubblicare alcuni cartamodelli, in modo che le lettrici potessero confezionare da sole gli abiti fotografati dalla rivista. Burda Style italiano, settembre 2022 La rivista si pubblica ancora adesso con successo. Burda Moden nell’Unione Sovietica Nel 1987 Burda Modern fu la prima rivista occidentale a essere pubblicata in Unione Sovietica, si disse per il benevolo interessamento di Raissa Gorbaciova, la moglie del premier Mikhail Gorbaciov. Attualmente viene pubblicata in 90 paesi, compresa la Cina, in 16 lingue diverse. Aenne Burda, la donna del miracolo economico In Germania, nel 2018, è stata trasmessa una miniserie televisiva in due puntate dal titolo: Aenne Burda – Die Wirtschaftswunderfrau, Aenne Burda – La donna del miracolo economico. In Italia è stata trasmessa su Canale 5 il 1 luglio 2020 in prima e seconda serata. La serie è stata riprogrammata sempre in un’unica serata l’anno dopo. È possibile vedere lo sceneggiato in streaming su Mediaset Infinity. Nella miniserie l’editrice viene rappresentata come una giovane donna dalla volontà inarrestabile e dalle capacità incredibili. Si commuove per le miserabili condizioni delle donne tedesche che, nel secondo dopoguerra, a Offenburg si trovavano in zona di occupazione francese senza abiti eleganti con cui vestirsi. Aenne pensa di fondare una rivista che fornisca alle lettrici i mezzi per confezionarsi i vestiti da sé. Ma il marito, l’editore Franz Burda, desidera che la moglie resti a casa a fare la madre. La coppia ha tre figli. Aenne Burda realizza il suo sogno Sarà la scoperta del tradimento del marito e il fatto che mantenesse un’amante e una figlia a sua insaputa a consentire ad Aenne di abbandonare il ruolo di moglie sottomessa per dedicarsi al suo sogno. La sceneggiatrice della fiction che le è stata dedicata, Regine Bielefeldt, conosceva il nome dell’editrice principalmente dai modelli di sua madre, appassionata di cucito. Bielefeldt ha descritto il suo approccio ad Aenne Burda come un “processo eccitante: Ho letto tutto ciò che ho potuto trovare su di lei, ho incontrato persone che hanno lavorato con lei e per lei o l’hanno conosciuta in privato”. I cartamodelli Burda Cartamodello Burda Anche io conoscevo il nome di Aenne Burda principalmente per i cartamodelli allegati alle sue riviste. C’erano altre riviste che allegavano cartamodelli, ma quelli pubblicati dalla Burda erano sempre i migliori. Erano precisi, estremamente semplificati, soddisfacenti. Ebenezer Butterick: l’inventore dei cartamodelli graduati su carta velina Cartamodello anni cinquanta Butterick Ebenezer Butterick (1826 – 1903) è stato un sarto, inventore, produttore e dirigente d’azienda di moda americano, nato a Sterling, nello stato del Massachusetts. Butterick è considerato l’inventore, insieme a sua moglie Ellen Augusta Pollard, di modelli di abiti in carta velina offerti in più dimensioni standard, noti anche come modelli di cucito graduati, che la coppia iniziò a vendere nel 1863. Benché i primi cartamodelli risalgano addirittura al 1400, il preciso sviluppo delle taglie per le varie conformazioni dei corpi è sempre stato un problema. Solo in tempi recenti con l’aiuto del computer si è arrivati a sviluppare i modelli in modo ottimale. Butterick, che era un sarto e un inventore, fece un gran lavoro proprio per riuscire a fornire cartamodelli graduati nelle varie taglie molto apprezzati negli Stati Uniti. Aenne Burda misurò accuratamente la popolazione di Offenburg La foto di matrimonio di Aenne Burda Ogni popolo ha una conformazione diversa. Inoltre, le donne vogliono abiti alla moda anche se non hanno molti soldi. Il successo delle riviste di Aenne Burda è dovuto al fatto che l’editrice rispose a queste due esigenze. Inizialmente catalogò accuratamente le dimensioni delle sue clienti misurando la popolazione di Offenburg. Inoltre riuscì con grande difficoltà e notevole spesa a ottenere la collaborazione dei migliori stilisti. Quando non esisteva la confezione di serie Quando Aenne Burda cominciò la sua folgorante carriera negli anni cinquanta non esisteva ancora la confezione in serie. Era appena agli inizi, almeno in Italia. In quegli anni i clienti andavamo a comprare i tessuti nei negozi o al mercato e poi li consegnavano alla sarta o al sarto che doveva confezionare l’abito che avevano scelto. Voi magari penserete: “Allora andava meglio un tempo, diciamo negli anni sessanta e precedenti, quando esistevano ancora le sarte e tutto veniva confezionato a mano…”. In effetti, si poteva scegliere la stoffa e il modello che si desiderava. Tessuto cotone quadretti Vichy rosa Personalmente ho cucito un vestitino per la mia nipotina con un tessuto di puro cotone usando un minuscolo quadrettino di Vichy. I problemi della moda su misura Spesso gli abiti fotografati sui giornali di moda non corrispondevano ai gusti delle clienti o alle loro necessità. Oppure il vestito, una volta confezionato, era una delusione perché non corrispondeva per niente alla fotografia sul giornale. Le sarte e i sarti che confezionavano i vestiti non sempre erano in grado di farlo bene. La loro capacita tecnica, soprattutto relativa al taglio, era piuttosto limitata. Qualsiasi abito di ignobile stoffaccia sintetica made in China è tagliato meglio della maggior parte dei nostri vestiti degli anni cinquanta e sessanta. Il moulage Il problema è che i vestiti devono coprire superfici tridimensionali, mentre le stoffe sono piane. Nel passato i sarti delle ricche famiglie nobili avevano un tale grado di professionalità e capacità da tagliare gli abiti modellando direttamente il tessuto sulla figura. Tale tecnica si chiama moulage. Ma le sarte e i sarti che cucivano per le persone modeste non avevano le conoscenze tecniche per modellare perfettamente i vestiti sui corpi. Noi sceglievamo un modello su una rivista e poi guardavamo sconsolate che cosa ne era saltato fuori. Esistevano anche i sarti di gran classe, quelli che lavoravano per le classi agiate, ma i loro prezzi erano inarrivabili. Così molte di noi cercavano di farsi gli abiti da sé iscrivendosi ai corsi di taglio e cucito. Era tutto un fiorire di corsi per sartoria che, di solito, si tenevano presso le parrocchie o i conventi delle monache. Corsi di taglio, cucito e riparazioni sartoriali a Carignano, organizzati dall’Associazione culturale Donneinsieme Vedo che questi corsi esistono ancora. Evidentemente l’amore per la moda, per confezionare da sé i propri abiti non è finito. Esistono ancora persone che vogliono confezionare da sole i propri abiti o, forse, vogliono farne un mestiere anche se non sento più nessuno che pratichi il mestiere della sarta. Solo la lavanderia dove porto a lavare i vestiti ha una sarta che fa piccole riparazioni. I cartamodelli Burda sono un aiuto I cartamodelli e nello specifico, i cartamodelli Burda, sono un valido aiuto. Se decidete di cucirvi un vestito o di cucire un vestitino alla vostra nipotina e non siete particolarmente sicure del modello in vostro possesso cercate un cartamodello. Si trovano dai giornalai e nelle librerie specializzate. Si trovano anche in vendita su Internet. Sono tradotti in diverse lingue e ogni cartamodello riporta diverse taglie, per cui sarà facile apportare le correzioni necessarie se qualche parte del vostro corpo è un po’ fuori misura. Le cronache pettegole insinuano che la signora Burda fosse “un generale”, molto prepotente con i dipendenti. Non sappiamo se sia vero, ma tutte noi siamo riconoscenti ad Aenne Burda, che è venuta a mancare nel 2005, per quello che ha fatto per noi con i suoi cartamodelli. (In apertura, una foto della miniserie Aenne Burda – La donna del miracolo economico). Navigazione articoli OGNI GIORNO È LA GIORNATA DI QUALCOSA Investire con le app di trading: Capital.com, FP Markets e Trade.com
Burda Style italiano, settembre 2022 La rivista si pubblica ancora adesso con successo. Burda Moden nell’Unione Sovietica Nel 1987 Burda Modern fu la prima rivista occidentale a essere pubblicata in Unione Sovietica, si disse per il benevolo interessamento di Raissa Gorbaciova, la moglie del premier Mikhail Gorbaciov. Attualmente viene pubblicata in 90 paesi, compresa la Cina, in 16 lingue diverse. Aenne Burda, la donna del miracolo economico In Germania, nel 2018, è stata trasmessa una miniserie televisiva in due puntate dal titolo: Aenne Burda – Die Wirtschaftswunderfrau, Aenne Burda – La donna del miracolo economico. In Italia è stata trasmessa su Canale 5 il 1 luglio 2020 in prima e seconda serata. La serie è stata riprogrammata sempre in un’unica serata l’anno dopo. È possibile vedere lo sceneggiato in streaming su Mediaset Infinity. Nella miniserie l’editrice viene rappresentata come una giovane donna dalla volontà inarrestabile e dalle capacità incredibili. Si commuove per le miserabili condizioni delle donne tedesche che, nel secondo dopoguerra, a Offenburg si trovavano in zona di occupazione francese senza abiti eleganti con cui vestirsi. Aenne pensa di fondare una rivista che fornisca alle lettrici i mezzi per confezionarsi i vestiti da sé. Ma il marito, l’editore Franz Burda, desidera che la moglie resti a casa a fare la madre. La coppia ha tre figli. Aenne Burda realizza il suo sogno Sarà la scoperta del tradimento del marito e il fatto che mantenesse un’amante e una figlia a sua insaputa a consentire ad Aenne di abbandonare il ruolo di moglie sottomessa per dedicarsi al suo sogno. La sceneggiatrice della fiction che le è stata dedicata, Regine Bielefeldt, conosceva il nome dell’editrice principalmente dai modelli di sua madre, appassionata di cucito. Bielefeldt ha descritto il suo approccio ad Aenne Burda come un “processo eccitante: Ho letto tutto ciò che ho potuto trovare su di lei, ho incontrato persone che hanno lavorato con lei e per lei o l’hanno conosciuta in privato”. I cartamodelli Burda Cartamodello Burda Anche io conoscevo il nome di Aenne Burda principalmente per i cartamodelli allegati alle sue riviste. C’erano altre riviste che allegavano cartamodelli, ma quelli pubblicati dalla Burda erano sempre i migliori. Erano precisi, estremamente semplificati, soddisfacenti. Ebenezer Butterick: l’inventore dei cartamodelli graduati su carta velina Cartamodello anni cinquanta Butterick Ebenezer Butterick (1826 – 1903) è stato un sarto, inventore, produttore e dirigente d’azienda di moda americano, nato a Sterling, nello stato del Massachusetts. Butterick è considerato l’inventore, insieme a sua moglie Ellen Augusta Pollard, di modelli di abiti in carta velina offerti in più dimensioni standard, noti anche come modelli di cucito graduati, che la coppia iniziò a vendere nel 1863. Benché i primi cartamodelli risalgano addirittura al 1400, il preciso sviluppo delle taglie per le varie conformazioni dei corpi è sempre stato un problema. Solo in tempi recenti con l’aiuto del computer si è arrivati a sviluppare i modelli in modo ottimale. Butterick, che era un sarto e un inventore, fece un gran lavoro proprio per riuscire a fornire cartamodelli graduati nelle varie taglie molto apprezzati negli Stati Uniti. Aenne Burda misurò accuratamente la popolazione di Offenburg La foto di matrimonio di Aenne Burda Ogni popolo ha una conformazione diversa. Inoltre, le donne vogliono abiti alla moda anche se non hanno molti soldi. Il successo delle riviste di Aenne Burda è dovuto al fatto che l’editrice rispose a queste due esigenze. Inizialmente catalogò accuratamente le dimensioni delle sue clienti misurando la popolazione di Offenburg. Inoltre riuscì con grande difficoltà e notevole spesa a ottenere la collaborazione dei migliori stilisti. Quando non esisteva la confezione di serie Quando Aenne Burda cominciò la sua folgorante carriera negli anni cinquanta non esisteva ancora la confezione in serie. Era appena agli inizi, almeno in Italia. In quegli anni i clienti andavamo a comprare i tessuti nei negozi o al mercato e poi li consegnavano alla sarta o al sarto che doveva confezionare l’abito che avevano scelto. Voi magari penserete: “Allora andava meglio un tempo, diciamo negli anni sessanta e precedenti, quando esistevano ancora le sarte e tutto veniva confezionato a mano…”. In effetti, si poteva scegliere la stoffa e il modello che si desiderava. Tessuto cotone quadretti Vichy rosa Personalmente ho cucito un vestitino per la mia nipotina con un tessuto di puro cotone usando un minuscolo quadrettino di Vichy. I problemi della moda su misura Spesso gli abiti fotografati sui giornali di moda non corrispondevano ai gusti delle clienti o alle loro necessità. Oppure il vestito, una volta confezionato, era una delusione perché non corrispondeva per niente alla fotografia sul giornale. Le sarte e i sarti che confezionavano i vestiti non sempre erano in grado di farlo bene. La loro capacita tecnica, soprattutto relativa al taglio, era piuttosto limitata. Qualsiasi abito di ignobile stoffaccia sintetica made in China è tagliato meglio della maggior parte dei nostri vestiti degli anni cinquanta e sessanta. Il moulage Il problema è che i vestiti devono coprire superfici tridimensionali, mentre le stoffe sono piane. Nel passato i sarti delle ricche famiglie nobili avevano un tale grado di professionalità e capacità da tagliare gli abiti modellando direttamente il tessuto sulla figura. Tale tecnica si chiama moulage. Ma le sarte e i sarti che cucivano per le persone modeste non avevano le conoscenze tecniche per modellare perfettamente i vestiti sui corpi. Noi sceglievamo un modello su una rivista e poi guardavamo sconsolate che cosa ne era saltato fuori. Esistevano anche i sarti di gran classe, quelli che lavoravano per le classi agiate, ma i loro prezzi erano inarrivabili. Così molte di noi cercavano di farsi gli abiti da sé iscrivendosi ai corsi di taglio e cucito. Era tutto un fiorire di corsi per sartoria che, di solito, si tenevano presso le parrocchie o i conventi delle monache. Corsi di taglio, cucito e riparazioni sartoriali a Carignano, organizzati dall’Associazione culturale Donneinsieme Vedo che questi corsi esistono ancora. Evidentemente l’amore per la moda, per confezionare da sé i propri abiti non è finito. Esistono ancora persone che vogliono confezionare da sole i propri abiti o, forse, vogliono farne un mestiere anche se non sento più nessuno che pratichi il mestiere della sarta. Solo la lavanderia dove porto a lavare i vestiti ha una sarta che fa piccole riparazioni. I cartamodelli Burda sono un aiuto I cartamodelli e nello specifico, i cartamodelli Burda, sono un valido aiuto. Se decidete di cucirvi un vestito o di cucire un vestitino alla vostra nipotina e non siete particolarmente sicure del modello in vostro possesso cercate un cartamodello. Si trovano dai giornalai e nelle librerie specializzate. Si trovano anche in vendita su Internet. Sono tradotti in diverse lingue e ogni cartamodello riporta diverse taglie, per cui sarà facile apportare le correzioni necessarie se qualche parte del vostro corpo è un po’ fuori misura. Le cronache pettegole insinuano che la signora Burda fosse “un generale”, molto prepotente con i dipendenti. Non sappiamo se sia vero, ma tutte noi siamo riconoscenti ad Aenne Burda, che è venuta a mancare nel 2005, per quello che ha fatto per noi con i suoi cartamodelli. (In apertura, una foto della miniserie Aenne Burda – La donna del miracolo economico).
questo articolo mi è così piaciuto che mi permetto di raccontare in breve perché, secondo le biografie, la signora Burda si chiamasse Aenne; era stata battezzata Anne Magdalene, ma decise di chiamarsi Aenne come la protagonista della sua canzone preferita, “Ännchen von Tharau”, Annetta di Tharau (Ännchen è il diminutivo/vezzeggiativo di Anne e Aenne è Anna nelle lingue scandinave, ma in questo caso è certamente una sorta di vezzeggiativo del vezzeggiativo), vissuta nel Seicento; com’era la normalità in quei tempi, Annetta visse tra un lutto e l’altro, perse i genitori nel corso della Guerra dei Trent’anni e divenne vedova dei tre parroci che in successione aveva sposato, ognuno il sostituto del precedente: sposare il successore era una sorta di pensione di reversibilità; andò infine a passare i suoi ultimi anni dal figlio maggiore, pastore anche lui; Annetta divenne una poesia grazie allo scrittore Simon Dach che la offrì agi sposi in occasione del primo matrimonio, nel 1636; dieci anni dopo fu musicata e infine nell’Ottocento tradotta in tedesco dall’originale dialetto prussiano dal filosofo, letterato e tanto altro Johann Gottfried Herder; è una poesia che esprime un affetto e un amore ricolmi di tenerezza e sensualità trionfanti in un matrimonio vissuto dallo sposo come una immensa fortuna; in verità per i cuori cinici, la canzone in Germania è talora vista un po’ come una menatona, ma noi non siamo cinici, così come non lo era Aenne Burda; https://www.youtube.com/watch?v=UAS0gEgk-iU Rispondi