Roger Moore with the Aston Martin DBS © ITV Rex Features

Roger Moore è morto in Svizzera all’età di 89 anni, dopo una “breve ma coraggiosa lotta con il cancro”.
L’annuncio è stato dato via Twitter dalla famiglia dell’attore, da tempo residente in Svizzera.

Roger Moore in Ivanhoe

 

Roger George Moore era nato a Londra, il 14 ottobre del 1927. Prima di dedicarsi alla recitazione in teatro, in tv e al cinema prestò servizio nell’esercito britannico alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Grazie alla sua eleganza e la sua prestanza fisica non faticò a trovare successo al cinema: il suo debutto sul grande schermo è datato 1954, con il film L’ultima volta che vidi Parigi, a cui seguirono l’anno dopo Oltre il destino e Il ladro del re.
Nel 1958 debutta in tv con la serie tv Ivanhoe, che verrà trasmessa anche in Italia nei primi anni sessanta, all’interno dello storico contenitore la Tv dei ragazzi. In tv, Moore troverà vasto successo grazie alla serie Il Santo (1962), ispirata ai romanzi di Leslie Charteris, dove presta il volto e lo charme al protagonista, l’avventuriero gentiluomo Simon Templar.
Roger Moore interpreterà questo ruolo nelle sei stagioni della serie (dal 1962 al 1969), alcuni degli episodi sono stati adattati per il grande schermo.

Roger Moore nel ruolo di Simon Templar ne Il Santo

 

Moore inanella un altro successo televisivo grazie alla serie Attenti a quei due (1971) che lo vede al fianco di Tony Curtis. I due interpretano rispettivamente Brett Sinclair e Danny Wilde, nemici-amici che si ritroveranno ad affrontare (sempre con grande umorismo) rocambolesche avventure per non finire in prigione.
Wilde e Sinclair funzionano benissimo per via della complementarità dei loro caratteri: l’eleganza e la diplomazia tipicamente britanniche di Moore cozzano con l’impeto statunitense del “sanguigno” Curtis. La scanzonata rivalità tra due stili così diversi renderà la serie un vero trionfo anche in Italia, dove però arriverà dopo due anni.

Attenti a Quei Due!, Roger Moore con Tony Curtis

 

Nel 1973 la carriera di Roger Moore esploderà definitivamente: l’attore londinese eredita il ruolo di James Bond, la più famosa spia del cinema, divenendone il terzo interprete dopo lo scozzese Sean Connery e l’australiano George Lazenby.
Proprio per evitare le critiche negative piovute su Lazenby, reo di aver recitato “imitando” Connery, i produttori concessero a Moore la possibilità di approntare qualche modifica a Bond, che diverrà più brillante.
L’esordio di Moore nei panni di James Bond avviene in Agente 007 – Vivi e lascia morire. Il nuovo 007 si rivela un successo di incassi.

Roger Moore sarà James Bond per altre quattro pellicole: L’uomo dalla pistola d’oro, La spia che mi amava, Moonraker – Operazione spazio e Solo per i tuoi occhi. A quel punto medita di lasciare il personaggio, ma la produzione, intimorita dall’uscita del “non canonico” Mai dire mai, con protagonista Sean Connery, lo convince a desistere e Moore tornerà nei panni di Bond anche in Octopussy – Operazione piovra del 1983.
Il confronto al box-office tra i due Bond vede trionfare di pochi milioni di dollari il Bond “ufficiale” di Moore.
L’ultima apparizione di Moore come Bond fu in 007 – Bersaglio mobile del 1985. Il film non piacque nemmeno a Moore, che ne criticò l’eccessiva violenza (non propria della versione di Moore di 007) e non apprezzò la sua stessa performance, poiché troppo vecchio per ricoprire quel ruolo.
A oggi, Moore rimane l’interprete che ha prestato più volte il volto a 007 (sette film) ed è l’attore più anziano ad interpretare Bond (l’ultimo film a 58 anni).

Roger Moore non è stato solo James Bond, nella sua filmografia appaiono molti altri film (specialmente d’avventura) come Circolo vizioso, Gold – Il segno del potere, Gli esecutori Ci rivedremo all’inferno. Moore fu uno dei tanti volti della creazione più celebre di Arthur Conan Doyle in Sherlock Holmes a New York, nonché uno de I 4 dell’Oca selvaggia, l’élite militare del film omonimo di Andrew V. McLagen.

Roger Moore ne I Quattro dell’Oca Selvaggia

 

Il suo caratteristico humor e la brillante ironia che lo hanno sempre contraddistinto consentirono a Moore di avere successo anche in commedie come La corsa più pazza d’America e La Pantera Rosa – Il mistero Clouseau, dove sostituisce Peter Sellers nello storico ruolo del goffo ispettore.

Nel 1991 Roger Moore divenne Ambasciatore Umanitario per conto dell’Unicef, ruolo che svolgerà con grande impegno e dedizione. Questo e la sua fama gli valsero nel 2003 la nomina, da parte della regina Elisabetta II, a Cavaliere dell’Impero Britannico,
Le ultime apparizioni di Moore sono state la commedia Natale a Castlebury Hall del 2011 e il remake per la tv della serie che lo rese celebre: Il Santo (2013).
Sposato per tre volte, Moore lascia tre figli, tutti avuti dalla seconda moglie, l’attrice italiana Luisa Mattioli.

Un fan di 007 come chi scrive non potrà mai ringraziare abbastanza Moore per il suo apporto alla causa e mai potrà dimenticare le botte da orbi (anche nello spazio profondo) con lo Squalo, il duello nella sala degli specchi contro Scaramanga, la sua Pistola d’Oro, la Lotus Esprit che si trasforma in veicolo sottomarino, oltre ai confronti con Blofeld e il Barone Samedi: l’eredità che Sir Roger ha lasciato a tutti e che niente potrà portarci via.

Riposo, 007.

 

Di Vito Papasodaro

vivo tra immaginario pop, fantascienza, nuvolette e altre cazzatelle. Cerco risposte nei libri di Palahniuk e non nella Bibbia.

Un pensiero su “ROGER MOORE: DA SIMON TEMPLAR A JAMES BOND”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *